I dati diffusi nel corso del dodicesimo workshop CISAI (Coordinamento Italiano per lo Studio dell’Allergia e Infezione da HIV), svoltosi a Milano nel giugno 2025, evidenziano una preoccupante ripresa delle infezioni da HIV in Lombardia: 491 i nuovi casi nel 2023, pari a un quinto del totale nazionale. Di questi, oltre 200 sono stati rilevati tra Milano e il suo hinterland. Secondo i medici infettivologi, la ripresa delle diagnosi era attesa dopo il rallentamento della pandemia, ma l’interruzione del calo progressivo osservato dal 2010 al 2019 è un segnale allarmante. Ancora più grave è il fatto che circa la metà dei nuovi casi viene individuata solo dopo la comparsa dei sintomi clinici, compromettendo l’efficacia delle terapie e favorendo la diffusione del virus.
Accanto all’HIV, si registra una crescita importante di altre infezioni sessualmente trasmissibili, come sifilide e gonorrea, specie tra le fasce più giovani della popolazione. Il quadro evidenzia in modo inequivocabile una grave carenza di educazione alla prevenzione sessuale, che andrebbe affrontata a livello sistemico già nei percorsi scolastici. L’assenza di campagne strutturate e capillari nelle scuole secondarie lascia ampie fasce di adolescenti e giovani adulti prive delle conoscenze necessarie per adottare comportamenti responsabili e tutelare la propria salute.
L’Avv. Marco Maria Donzelli, presidente del Codacons commenta: «Di fronte a dati così chiari, è inaccettabile che nelle scuole italiane non esista ancora un serio piano educativo sulla salute sessuale e sulla prevenzione dell’HIV. La scuola deve tornare a essere uno strumento primario di tutela della salute pubblica.»
Codacons Lombardia scrive al Ministero dell’Istruzione e chiede di adottare con urgenza un piano nazionale di educazione alla salute sessuale e alla prevenzione dell’HIV, da integrare nei programmi delle scuole secondarie di primo e secondo grado, in collaborazione con le autorità sanitarie locali.
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