Il tema del pagamento delle rette presso le Residenze Sanitarie Assistenziali (R.S.A.) per i malati di Alzheimer (o di altre gravi patologie) è di fondamentale importanza per le famiglie che si trovano a dover affrontare il peso economico della cura dei propri cari. Recenti sentenze della Corte di cassazione, confermate anche dai Tribunali di merito, hanno chiarito che, in determinati casi, il pagamento delle rette è a carico del Servizio Sanitario Nazionale (S.S.N.), sollevando i familiari ed il paziente da questo gravoso onere. Il quadro normativo di riferimento Le R.S.A. offrono servizi sociosanitari destinati a persone non autosufficienti, spesso affette da gravi patologie degenerative come l’Alzheimer. In base alla normativa italiana, i costi di tali strutture sono ripartiti tra il Servizio Sanitario Nazionale, che copre la componente sanitaria, e i familiari dell’ospite, cui è imputata la parte alberghiera e assistenziale. Tuttavia, è proprio sull’interpretazione di questa ripartizione che sono sorte controversie, portando a interventi chiarificatori da parte della Corte di cassazione. Le sentenze della Corte di cassazione In particolare, si evidenzia che:– La Corte di cassazione ha stabilito, in diverse pronunce, che, quando la patologia di cui è affetto il paziente richiede assistenza sanitaria continuativa e prevalente ,l’intero costo delle rette deve essere considerato come una spesa sanitaria e, pertanto,
essere coperto dal S.S.N. L’Alzheimer è una malattia cronica e invalidante, che comporta la necessità di
cure mediche costanti e specialistiche. Il principio della prevalenza sanitaria: se le esigenze sanitarie superano quelle puramente assistenziali, la spesa non può essere parzialmente attribuita ai familiari del paziente. Le sentenze ribadiscono il diritto dei malati a ricevere cure appropriate senza discriminazioni economiche, garantendo il principio di equità nell’accesso ai servizi sanitari.
Le implicazioni per le famiglie
Per le famiglie, queste decisioni rappresentano un punto di svolta. In passato, molte si sono viste costrette a sostenere interamente o parzialmente i costi delle R.S.A., spesso con gravi ripercussioni finanziarie. Ora, con l’intervento della cassazione, possono richiedere che i costi sanitari siano coperti dal S.S.N. In concreto, le famiglie devono:
1. Verificare la prevalenza sanitaria delle cure prestate al paziente: circostanza che può essere demandata ad avvocati esperti del settore.
2. Valutare la possibilità di ricorsi: nel caso in cui le strutture o le autorità locali non riconoscano tale diritto.
Conclusioni
Le pronunce della Corte di cassazione rappresentano un passo avanti nella tutela dei diritti dei malati di Alzheimer e delle loro famiglie. Ribadiscono l’importanza di garantire un accesso equo ai servizi sanitari e sottolineano la necessità che il S.S.N. si faccia carico dei costi quando le esigenze sanitarie sono prevalenti. Tuttavia, rimane cruciale che le famiglie siano informate sui propri diritti e sappiano come procedere per ottenere quanto dovuto.
IL PUNTO DELL’ASSOCIAZIONE
Codacons, in qualità di Associazione a tutela dei consumatori e degli utenti, rappresenta un punto di riferimento per decine di famiglie che hanno deciso di rivolgersi agli esperti dell’Associazione al fine di valutare la possibilità di recuperare le ingenti somme di denaro pagate alle strutture