La pattuizione di interessi intervenuta prima della legge 108/96 non può continuare a spiegare effetti tra le parti se detti interessi risultino superiori alla soglia fissata dal legislatore. La Cassazione ha precisato nella decisione n. 14899/00 che il principio introdotto nel nostro ordinamento con la L.108 ha valore generale ed assoluto e quindi le banche non possono continuare a pretendere i tassi di interesse originariamente pattuiti se divenuti usurari in base alle norme del 1996. L’obbligazione degli interessi non si esaurisce in una sola prestazione ma si concreta in una serie di prestazioni successive e ciò che conta, al fine della suddetta legge, è il momento in cui vengono corriposti gli interessi e non, come invece sostenevano gli istituti di credito, la data di conclusione dei contratti. Dopo questa importante decisione le banche non potranno più ignorare le richieste dei consumatori avanzate già dopo la prima rilevazione dei tassi soglia pubblicata nella G.U. 2.4.1997 n. 76 e continuare a pretendere interessi oltre il costo massimo tollerato dal legislatore per le operazioni finanziarie che si protraggono nel tempo. Il CODACONS che ha già assunto iniziative giudiziarie per sostenere le ragioni di singoli consumatori che si sono rivolti al Giudice in passato, preannuncia l’azione collettiva ai sensi della L. 281/98 viste le numerose segnalazioni dei consumatori che giungono alle varie sedi dell’associazione che segnalano tassi praticati dagli istituti di credito anche superiori al 15%.