Gravissima la posizione dell’Istat chiamato dal Tar del Lazio a seguito del ricorso proposto dal Codacons con l’intervento di Adusbef e Federconsumatori. Nella memoria difensiva a firma dell’avvocato dello Stato l’Istat continua a rifiutare di fornire ai cittadini l’elenco dei beni facenti parte del paniere su cui viene calcolata l’inflazione, ritenendoli evidentemente incapaci di fare proprie considerazioni sui metodi utilizzati. Scrive infatti l’Istat: ?Su 577 posizioni rappresentative di prodotti?alcune voci sono complesse, ovvero costituite a loro volta da altre componenti ? in realtà il numero di prodotti oggetto di rilevazione ammonta a più di 900??.
A questo punto l’Istat rifiuta di fornire l’elenco completo così giustificandosi: ?La rivelazione dell’elenco dei 930 prodotti tenuti sotto controllo dall’Istituto inficerebbe il valore di rilevazione essendo incontestabile che la conoscenza dei singoli prodotti potrebbe determinare un’alterazione dei relativi prezzi a danno dello stesso consumatore?.
Così facendo l`ISTAT nasconde al cittadino più di 300 prodotti esaminati !! Ma non basta:
altrettanto misterioso è il criterio per cui alcuni beni scompaiono dal paniere ed altri vi entrano?
Ecco alcuni esempi di beni il cui prezzo è in continua ascesa che misteriosamente sono stati eliminati dal paniere:
A sorpresa, poi, dagli atti dell’Istat emergono delle voci che invece sono state inserite nel paniere, relative a beni il cui prezzo diminuisce, ad esempio:
A questo punto, sostengono Codacons e Adusbef, vogliamo sapere chi decide l’inserimento delle voci dei beni nei panieri, e soprattutto in base a quale criteri, e come mai i cittadini non possono partecipare alla scelta dei beni oggetto di rilevazione, visto che loro sono i diretti acquirenti degli stessi.
Intanto domani, giornata dello sciopero nazionale dei consumi, alle ore 11 si terrà un sit-in di protesta sotto la sede dell’Istat in Via Cesare Balbo 16 a Roma.