Nei mesi scorsi il Comune di Roma, al fine di migliorare la qualità dell’aria e di incentivare l’uso dei mezzi elettrici, aveva avviato una lodevole iniziativa, promettendo un contributo per l’acquisto dei monopattini elettrici. Grazie a questa iniziativa molti romani avrebbero lasciato a casa l’automobile e si sarebbero spostati per la città in maniera più ecologica, con tutti i vantaggi portati dall’utilizzo di un mezzo elettrico non inquinante.
La notizia si è presto diffusa e molti cittadini hanno deciso di acquistare questo monopattino elettrico, prodotto dalla IRPEM srl, proprio per via degli incentivi promessi dal Comune di Roma.
Un numero non indifferente di consumatori ha prenotato il monopattino presso i vari rivenditori che avevano aderito all’iniziativa, versando a volte una cauzione, a volte l’intero corrispettivo. Ma qualcosa non è andato come doveva.
Il Comune di Roma, infatti, con una improvvisa quanto inaspettata delibera, ha sospeso l’erogazione di incentivi sui mezzi elettrici, creando situazioni di grande disagio. Da una parte infatti vi è la società che ha prodotto questi monopattini (la IRPEM, appunto) che si vede diffidata dai concessionari per non aver fornito il numero di prodotti stabilito, dall’altra vi sono i cittadini, i quali assediano, giustamente infuriati, i rivenditori presso i quali hanno firmato il contratto di compravendita del monopattino, rivenditori che non sono in grado di fornire il prodotto acquistato perché la Irpem non può effettuare le consegne previste, essendo venuto meno il contributo stanziato dal Comune.
A quanto si apprende il Comune non riterrebbe idoneo il motorino prodotto dalla Irpem, e a seguito di una perizia tecnica ? considerata errata dalla stessa Irpem, che ha chiesto una sospensiva al Tar, perdendo la causa ? avrebbe sospeso gli incentivi. A questo punto però sorgono alcune domande. Perché il Comune ha affidato alla Irpem il compito di produrre o comunque di fornire i monopattini ai rivenditori? E’ stata fatta una gara per concedere l’appalto alla Irpem? Se si come ha potuto il Comune non accorgersi della inidoneità del motorino prodotto dalla società prima di concedere l’appalto?
Il cittadino, secondo il CODACONS, viene ingiustamente danneggiato da questo illogico comportamento del Comune, che prima si è fatto pubblicità diffondendo l’iniziativa ecologica, e una volta spenti i riflettori, ha fatto marcia indietro, lasciando delusi migliaia di romani, che hanno pagato per ottenere un monopattino che probabilmente non vedranno mai.
Il CODACONS interviene quindi presentando un esposto al Difensore civico di Roma ? anche se ancora non esiste, e forse non esisterà mai ? alla Procura di Roma e alla Corte dei Conti, alle quali chiede di fare luce sulla vicenda ed accertare eventuali responsabilità del Comune (anche la correttezza di eventuali gare d’appalto), considerando che il cittadino, oltre ad aver pagato il corrispettivo del monopattino elettrico, è anche costretto a rivolgersi ad un avvocato, con ulteriori costi, per veder tutelati i propri diritti.