Nato in sordina il programma di Italia 1 ?Saranno Famosi? è diventato oramai un vero e proprio cult. Orde di ragazzini esaltati seguono quotidianamente dai teleschermi le vicende e le prove d’abilità dei protagonisti – che sono un gruppetto di giovani ambosessi speranzosi di entrare nel mondo dello spettacolo – ne hanno imparato a memoria i nomi, le caratteristiche, pregi e difetti.
Le t-shirt con il logo di ?Saranno famosi? , indossate dai partecipanti al programma, hanno invaso i negozi e le bancarelle di mezza Italia, e ultima – ma non ultima ? è arrivata la promozione della trasmissione in prima serata, il martedì sera sempre su Italia 1, condotta dalla brava Maria De Filippi.
Apparentemente lo scopo del programma è quello di preparare sotto l’aspetto più propriamente tecnico, un certo numero di aspiranti cantanti, attori, ballerini, presentatori ecc., per consentire agli stessi un trionfale ingresso e una brillante carriera nel mondo dello spettacolo.
E così i partecipanti si sfidano a suon di acuti, balletti, prove di recitazione. Ogni tanto qualcuno di questi abbandona la ?scuola? e si ritrova per strada quelle orde di ragazzini di cui accennavamo prima tutt’intorno a chiedere autografi, fotografie, baci e abbracci. Una bella conquista, non c’è che dire, per chi da assoluto anonimo diventa personaggio popolare.
Una pericolosa arma a doppio taglio, sostengono altri.
L’Osservatorio per la qualità dei programmi tv del Codacons, da quando la trasmissione Saranno famosi è sbarcata in prima serata, ha ricevuto molte proteste da parte di telespettatori (per il 90% genitori), che hanno criticato duramente il programma. L’aspetto che lascia particolarmente perplessi ? e su cui obiettivamente c’è molto da riflettere ? è proprio quello inerente i sogni, le ambizioni, le speranze dei partecipanti la trasmissione. Costoro sono giovani ragazzi che, secondo molti telespettatori, vengono illusi di poter entrare facilmente nel mondo dello spettacolo,e sulle cui speranze si punta per alzare l’audience. In definitiva, secondo coloro che hanno contattato l’osservatorio del Codacons, vengono sfruttati i loro sogni per meri fini di ascolto. Quanti infatti di loro riusciranno ad entrare nel mondo dello spettacolo? Quanti realizzeranno le proprie ambizioni? E quanti ancora cadranno presto nel dimenticatoio?
L’esperienza insegna che, quando si ha fama e popolarità, farne a meno diventa impossibile. E quando ciò accade la delusione che ne segue può diventare pericolosa.
Cosa accadrà, quindi, quando l’effetto ?saranno famosi? svanirà e gran parte dei ragazzi che vi hanno partecipato verranno dimenticati dal ?pubblico??
Chissà se hanno pensato a questo gli autori del programma?
Non regge nemmeno il confronto con il Grande Fratello perché, mentre chi partecipa a quest’ultima trasmissione non lo fa ? almeno sulla carta – con lo scopo di diventare cantante, attore, ballerino, quindi non entra nella ?casa? per uscirne con una professione in tasca, chi entra nella scuola di Saranno famosi lo fa con il preciso intento, fomentato dall’indirizzo stesso della trasmissione e dal taglio che hanno deciso di darvi gli autori, di diventare ciò che vorrebbe essere.
Concludendo, ai telespettatori più in là con gli anni, quelli cioè che non si lasciano trasportare dalle mode del momento, ma soprattutto ai genitori non piace la trasmissione Saranno Famosi, che viene vista come una sorta di speculazione dei sogni e delle ambizioni dei ragazzi d’oggi, sempre più attratti da lustrini e pailettes.
Chissà però, conclude il Codacons, come si comporterebbero gli stessi genitori se i propri figli venissero prescelti per partecipare ad un programma simile…
MEGLIO TARDI CHE MAI. A cura di Marcella Taralli, Pres. Ass. Quizzistica Italiana Araba Fenice (tel. 337/912703)
Finalmente dopo mesi di proteste telefoniche, vie e-mail, scritte e quant’altro, il gioco di CI VEDIAMO IN TV è cambiato.
Al posto del SERPENTONE con le 10 domande concatenate lungo un percorso logico , che però si è concluso con un montepremi di ? 130.000 rimasto nelle casse RAI, in quanto nelle ultime puntate le domande sono state, come sempre, particolarmente difficoltose, sono arrivati due ?nuovi? giochi. Nuovi si fa per dire perché riciclati dagli anni passati.
Il primo è quello del ? faccione o mostriciattolo? che dir si voglia, dove compare un volto composto da 5 personaggi famosi. Occorre indovinare di chi sono : occhi, bocca, naso, capelli, ovale. Per ogni particolare indovinato il premio è di ? 500, ciò che resta va ad accumulo è andrà a chi indovinerà l’ultimo particolare rimasto.
Il secondo è quello del CANTA CON NOI. All’atto della prenotazione fanno scegliere con quale cantante ci si vuol cimentare e al momento del gioco compaiono scritte le parole di tre canzoni del cantante prescelto.
Bisogna far capire che si conoscono le tre canzoni cantandole come meglio si può. Non occorre essere particolarmente intonati, basta avvicinarsi al motivo. Ma i ragli d’asino che si ascoltano sono veramente molti, con i poveri concorrenti che pur di vincere inventano musiche o meglio nenie improponibili. Anche qui il montepremi non vinto in una giornata va ad accumularsi per il concorrente successivo.
Il popolo dei quizzisti è certamente ben contento del fatto che qualcuno possa portare a casa un minimo di 500 euro, ed era quello che chiedevamo già da ottobre, ma non sarebbe stato meglio lasciare il gioco del SERPENTONE, certamente più istruttivo , culturale e stimolante, cambiando solo il suo meccanismo e cioè assegnando 500 Euro per ogni risposta esatta, lasciando il montepremi finale a chi rispondeva a tutta la serie delle 10 domande? Oppure vista la scarsa fantasia nel creare giochi nuovi rispolverare anche quello dei proverbi, che certamente insegna qualcosa di più degli attuali? In ogni modo, a parte queste piccole critiche benvenuti i ?Nuovi ? giochi che permettono a tutti di tentare di vincere piccole cifre. Perché un gioco sia bello e stimolante non necessariamente deve assegnare cifre astronomiche ad una sola persona, anzi questo sistema indispettisce tutti, ma accontentare il numero maggiore di giocatori. L’importante è giocare e divertirsi, non cercare di cambiare la propria vita con una super vincita.
L’osservatorio per la qualità dei programmi tv è curato dal Dott. Antonio Tamburrano, specializzato in diritto antitrust e delle comunicazioni, nonché componente esperto del CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti) del tavolo permanete sulla qualità dei programmi Rai.
Principali pubblicazioni:
– 1997 Multiculturalità e diritto. I “Principles“ di Unidroit: verso uno “ius comune“ del 2000
Fondazione Rui – UNIV- Italia – human progress and human rights- Bologna 7/2/97
-1998 I diritti dell’uomo nel diritto internazionale
Fondazione Rui ? UNIV ?Italia ? human progress and human rights – Bologna 7/2/98
– 2001 La distribuzione dell`era internet
Informatica Giuridica 2001 ? Editrice Simone ?