Altre due associazioni di consumatori, Adusbef e Federconsumatori, si uniscono alla protesta del Codacons sul difensore civico, e attaccano duramente la bozza di regolamento redatta dalla giunta capitolina.
L’intesa delle associazioni, infatti, si opporrà con tutti i mezzi di cui dispone all’approvazione di una delibera che rende il difensore civico niente più che uno strumento politico nelle mani della giunta.
Vergognose e farneticanti, inoltre, le affermazioni del coordinatore della maggioranza Silvio di Francia, secondo il quale, visto che ?in questi anni non si è mai riusciti a eleggere il difensore civico perché non si è raggiunto il quorum dei due terzi?l’unico compromesso possibile, d’accordo con l’opposizione, era quello di prevedere un vice difensore?. Il fatto che sia difficile raggiungere un accordo, sostengono le 3 associazioni, non significa che il difensore civico, attraverso balorde manovre politiche, debba essere snaturato e totalmente reinventato, privandolo delle caratteristiche di garanzia ed equità nei confronti del cittadini, e rendendolo quindi del tutto insensibile alle reali esigenze dei romani.
Secondo l’ineffabile tesi di Di Francia anche i due giudici della Corte costituzionale che non si riesce a nominare dovrebbero essere forse eletti a maggioranza semplice stravolgendone la funzione di garanzia per tutti??
Incomprensibile poi la mancanza di competenze ? prevista dal nuovo regolamento comunale – del difensore civico in materia di appalti, innovazione sempre difesa da Di Francia. Tale disposizione contrasta palesemente con la legge Bassanini 127/97, che delineando i compiti e le funzioni del difensore civico ha proprio previsto il suo parere sugli appalti pubblici.
E si racconta maliziosamente che proprio per non far mettere il naso nelle migliaia di miliardi di lavori del Giubileo, nella scorsa consiliatura centinaia di volte è mancato il numero legale per eleggere l’avv. Rienzi, candidato di 58 associazioni civiche romane.
Di Francia, inoltre, deve avere una memoria corta. Secondo il coordinatore, infatti, il regolamento sarebbe stato preparato con la collaborazione delle associazioni di utenti e cittadini e, quindi, anche del Codacons. Tuttavia all’associazione non risulta alcun incontro con il Comune di Roma per discutere del difensore civico; al contrario, ad ogni richiesta di informazioni il Codacons si è sempre scontrato contro un muro.
Adusbef, Codacons e Federconsumatori chiedono dunque a gran voce le dimissioni immediate di Silvio Di Francia poiché lo stesso non ha saputo rappresentare degnamente i cittadini romani, privandoli dell’unica figura di garanzia prevista dallo statuto, il difensore civico appunto, e lo candidano al premio Pinocchio di bronzo 2002 (vista la competenza territoriale locale del Di Francia) per l’abilità con sui si arrampica sugli specchi.
Carlo Rienzi |
Elio Lannutti |
Rosario Trefiletti |