La drammatica situazione in Palestina sommata a politiche speculative sui prezzi dei carburanti, costituiscono la esplosiva miscela che produce un aumento,spesso ingiustificato dei prezzi delle benzine contribuendo, assieme a rincari ed arrotondamenti di prodotti alimentari, alberghi ,ristoranti e pubblici esercizi, all’aumento dell’inflazione.
A causa della nota velocità dei petrolieri ad aumentare immediatamente i prezzi delle benzine alla pompa, quando il costo del barile aumenta, della lentezza esasperante quando il costo del petrolio diminuisce, i cittadini italiani pagano oggi una media di 1,085 euro un litro di benzina, 20 centesimi di euro in più della settimana precedente, spendendo esattamente 1 euro in più, per effettuare un pieno di 50 litri.
Per raffreddare i prezzi delle benzine ed evitare la speculazione sull’Iva e sulle accise, che fanno aumentare la pressione fiscale a carico dei consumatori, il governo precedente aveva previsto l’istituzione di un bonus fiscale di 50 lire al litro, con la finalità di raffreddare i prezzi ed impedire il rialzo dell’inflazione, bonus fiscale abolito dall’attuale governo in concomitanza con il decreto sul ?benzinone?, nelle cui pieghe si nascondeva lo scippo con destrezza delle multe antitrust, destinate ai consumatori ma che sono finite, direttamente o indirettamente, ai petrolieri.
L’Intesa dei consumatori propone al Governo di riattivare immediatamente il decreto sul bonus fiscale, pari a 2,5 centesimi di euro su ogni litro di benzina, attingendo proprio da quei fondi delle sanzioni Antitrust che hanno avuto una utilizzazione impropria, per tenere sotto controllo un’inflazione che ha invertito la discesa,in tutta Europa, non soltanto per il fenomeno del ?caro petrolio? e per le conseguenti speculazioni, ma anche a causa dei ritocchi e degli arrotondamenti da euro, che in Italia ci sono stati, soprattutto su generi alimentari, alberghi, ristoranti e pubblici esercizi.
Ed il Governo realizzi politiche di incentivi a favore di sistemi di trasporto alternativi al petrolio ed i suoi derivati, più puliti e meno inquinanti se vuole davvero mantenere fede agli impegni internazionali assunti per tutelare l’ambiente e la salute dei cittadini.
Carlo Pileri |
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