Importante vittoria del Codacons in materia di elettrosmog. L’associazione, a seguito delle segnalazioni di alcuni residenti del XIX municipio, nei mesi scorsi aveva presentato un esposto al Comune e alla Procura della Repubblica di Roma, nel quale si chiedeva di revocare le autorizzazioni concesse per l’installazione di un’antenna per la telefonia mobile in via Spineda. Tale autorizzazione, infatti, era stata concessa alla Ericsson telecomunicazioni spa per collocare un’antenna sul tetto di uno stabile posto in questa via del quartiere Selva Nera.
Nello stesso atto si esponevano inoltre le particolari situazioni di disagio di due donne residenti in via Spineda: una affetta da linfoma di Hodgkin, (patologia per la quale risulta costantemente in cura), tanto che lo stesso medico curante della donna, con un certificato medico, aveva categoricamente sconsigliato l’esposizione a campi elettromagnetici; l’altra portatrice di pace maker, che rischiava malfunzionamenti dell’apparecchio che la mantiene in vita proprio a causa delle interferenze provocate da eccessivi campi elettromagnetici (lo stesso libretto di istruzioni del pace maker vieta l’esposizione ai campi provocati dalle antenne per la telefonia mobile).
A seguito di questa denuncia del Codacons il Comune di Roma, con una clamorosa quanto inaspettata ordinanza, ha sospeso i lavori d’installazione dell’antenna in via Spineda, poiché il Nulla Osta Sanitario concesso ai primi di novembre alla Ericsson dalla ASL Roma E era mancante del requisito fondamentale: il parere vincolante dell’ISPESL.
L’amministrazione capitolina ha così voluto tutelare la salute dei cittadini residenti dal pericolo rappresentato dall’eccessiva esposizione a campi elettromagnetici.