La pubblicità miracolistica della Tucker, fornitore ufficiale delle Nazionali di Calcio, andata in onda durante i mondiali sulle reti televisive pubbliche e private, che prometteva risparmi fino al 50 per cento del consumo del gas eliminando completamente il problema dell’inquinamento atmosferico, è stata duramente sanzionata dall’Antitrust la quale ha deliberato: ?i messaggi pubblicitari oggetto della richiesta di intervento sono idonei ad indurre in errore i destinatari con riguardo ai risultati ottenibili con l’applicazione del dispositivo ?Tucker Energy Saving?,nonché ai guadagno conseguibili aderendo alla rete di franchising della società Tucker, potendo per tale motivo pregiudicarne il comportamento economico?.
Nella rete Tucker erano caduti migliaia di persone (circa 14.000), allettate da messaggi immaginifici che promettevano risparmi sulla bolletta del gas, la realizzazione di un sogno: ?con Tucker -affermavano i suadenti spot andati in onda nelle fasce più appetibili tra un telegiornale e l’altro delle ore 20 – risparmi fino al 50 per cento sulla bolletta del gas. Lo facciamo per l’ambiente; lo facciamo per il risparmio energetico; lo facciamo per farvi sognare?.
O lo facevano più semplicemente per truffare migliaia di cittadini, come si evince anche dai reati contestati dalla magistratura ai vertici Tucker, essendo state installati più di 14.000 dispositivi, al prezzo modico di 15 milioni di vecchie lire, per un giro di affari di circa 200 miliardi di lire perché, come ha acclarato una perizia dell’Enea, non è stato provato alcun risparmio sulla bolletta del gas né benefici tangibili per l’ambiente?
Adusbef, Codacons e Federconsumatori, che continuano nella loro attività di assistenza legale alle vittime Tucker, raccogliendo migliaia di casi di cittadini caduti nella trappola del tubo, diffidano le emittenti pubbliche e private dal mandare in onda spot o messaggi pubblicitari già dichiarati ingannevoli dall’Antitrust, data la propensione a promuovere reclame anche di prodotti pericolosi e consigli per gli acquisti ingannevoli, costosi ed inutili, non escludendo di chiamare in causa i mezzi per complicità nelle truffe a danno dei consumatori.