Un successo straordinario che va oltre ogni rosea aspettativa, pur nella scarsa conoscenza che gli italiani avevano del primo ?sciopero della spesa? indetto dalle associazioni dei consumatori (Adoc,Adusbef,Codacons, Federconsumatori) facenti parte dell`Intesa, che hanno “incrociato il portafoglio“ per protestare contro i “ladri di Euro“ e gli arrotondamenti ingiustificati di prezzi e tariffe.
Solo a Roma da dati Confcommercio e Confesercenti lo sciopero si situa dal 20 al 50% ed inoltre da un sondaggio di La 7 il 68% della popolazione intervistata approva lo sciopero.
L`Intesa dei consumatori, che ha chiesto ed ottenuto dall`Istat impegni per definire un calendario di incontri al fine di approfondire e discutere le tematiche relativamente al paniere e soprattutto le metodologie di rilevazioni territoriali, nell`incontro franco e costruttivo svolto stamane a margine del sit-in avuto coi massimi dirigenti dell`Istituto di Statistica.
Uniti si vince ! E` questa la parola d`ordine che viene dai consumatori che l`Intesa si impegna a rispettare rigorosamente. Inoltre pur apprezzando che altre associazioni dei consumatori costituiscano osservatori dei prezzi e delle tariffe, anche attraverso l’ausilio di centri di ricerca come l’Eurispes, ciò non deve sostituire né costituire alternative all’Istat, che è patrimonio del Paese e che deve assolutamente mantenere la responsabilità nel campo della statistica ufficiale.
L`Intesa quantifica in 15.000 miliardi di vecchie lire il danno inferto ai consumatori da arrotondamenti ed aumenti mascherati, 15 volte inferiori ai pur lievi danni,stimati in 1.000 miliardi di vecchie lire prodotte oggi dallo sciopero al commercio ed alla grande distribuzione.