Il decreto del 29 luglio 2003 del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti sull`accreditamento dei soggetti pubblici e privati che possono svolgere corsi di recupero dei punti della patente di guida equipara di fatto i soggetti pubblici a quelli privati. I soggetti pubblici cioè non sono obbligati dal Ministero a fare i corsi. Se vogliono farli debbono inoltrare, al pari dei soggetti privati, regolare richiesta di autorizzazione al Dipartimento dei trasporti terrestri.
“E` assurdo che nemmeno i soggetti pubblici siano obbligati a fare i corsi. Lo Stato ha il dovere di farsi carico di queste lezioni, visto che sono obbligatorie per legge. Stando a quanto deciso da Lunardi, se nessuno farà richiesta al Dipartimento, sarà teoricamente possibile che i corsi previsti sulla carta siano in realtà inesistenti. Il Ministero deve garantire che almeno in ogni provincia italiana ci sia un soggetto pubblico obbligato a fare i corsi, altrimenti per il consumatore sarà di fatto impossibile recuperare i punti. Che succederà se un automobilista sarà costretto a fare ore di viaggio per poter seguire il corso, dato che se salterà più di 4 ore di lezione dovrà ripetere il tutto? Visto che siamo in agosto è possibile poi che nessuno richieda l`autorizzazione prima di metà settembre e che prima di ottobre i corsi non siano di fatto operativi. E se uno nel frattempo perde tutti i punti?“ ha dichiarato il presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli.
Ancora ieri sono state sparate cifre sui costi delle lezioni di recupero. Il Codacons chiede al Ministro Lunardi di emanare al più presto un decreto che stabilisca i prezzi. Per il Codacons i corsi dovrebbero essere fatti gratuitamente dai soggetti pubblici e dalle autoscuole ad un prezzo calmierato uguale per tutta Italia, concordato tra Ministero, associazioni di categoria e associazioni di consumatori.
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