Una novità nella vicenda dell`OPA UNIPOL su BNL. Una socia della Cooperativa UNICOOP TIRRENO, la ex Toscana Lazio , Angela Ferro socia n. 31702993, ha dato mandato al CODACONS di chiedere la convocazione della assemblea dei soci al fine di valutare l`OPA su BNL e accettarla o meno. Nella richiesta, inviata al Presidente del consiglio di amministrazione della UNICOOP TIRRENO , alla CONSOB , all`ISVAP e alla Banca d`Italia che nei prossimi giorni devono decidere circa il prospetto dell`OPA si fa presente che tale operazione sembra richiedere una modifica dello statuto della cooperativa e quindi la necessità di convocare un’ assemblea plenaria dei soci anche al fine di consentire il loro recesso. Infatti l`operazione annunciata , che coinvolge una rilevante fetta dei patrimoni delle circa 10 cooperative più grandi, tra le quali la UNICOOP TIRRENO, finisce per assorbire una parte così rilevante del loro patrimonio nell`operazione da rendere difficile poi il perseguimento dei fini sociali delle singole cooperative. In più il danaro dei soci depositato per una maggior tutela del risparmio in investimenti senza rischi e sicuri, si verrebbe a trovare investito in una iniziativa alquanto pericolosa e a rischio in contrasto con lo statuto sociale e senza una decisione dei singoli soci in una regolare assemblea plenaria. “lo statuto della UNICOOP – ha spiegato l`avv. Carlo Rienzi, presidente del CODACONS – prevede che l`attività debba essere priva di finalità speculative e nel rispetto della Carta dei valori della cooperazione. In particolare l`art. 4 lett. d del medesimo statuto – ha proseguito Rienzi – prevede il fine di stimolare il risparmio dei soci attraverso la raccolta di prestiti esclusivamente finalizzati al conseguimento dell`oggetto sociale e anche di acquisire interessenze e partecipazioni in altre imprese ma sempre e soltanto al fine di consolidare il movimento cooperativo“.
Orbene, nella richiesta di convocazione delle assemblee separate dei soci e poi di quella generale si fa presenta che impegnare una quota molto rilevante del patrimonio dei soci in una acquisizione di una banca di affari coma la BNL che non ha nulla nello statuto che possa coincidere con i fini cooperativi , impone quanto meno una modifica dello statuto stesso della UNICOOP , modifica che non può certo fare il solo consiglio di amministrazione cui competono solo le modifiche, ai sensi dell`art. 46, al fine di adeguare lo statuto alle disposizioni normative, ma non quelle che implicano una sorta di passaggio dalla attività mutualistica a quella di affari bancari sui mercati internazionali. Il problema che si solleva con la richiesta della socia Ferro deriva dal fatto che ben 900 milioni di euro , ossia circa 18000 miliardi di vecchie lire sono già stati impegnati a favore di UNIPOL dalla FINSOE che gestisce danaro proprio della HOLMO e quindi delle 100 cooperative le cui 10 maggiori , compresa la UNICOOP , quindi hanno messo nell`impresa una buona parte del loro patrimonio rendendo difficile perseguire i fini cooperativi consueti.
“Se il c.d.a o il collegio dei revisori – ha annunciato l`avv. Rienzi- non convocherà l`assemblea dovremo valutare il ricorso al Tribunale per il rispetto dello statuto. Ovviamente anche la CONSOB potrebbe ritenere che sia necessario prima di autorizzare l`OPA cambiare lo statuto convocando le assemblee sociali.