Le associazioni dell`INTESA dei consumatori, (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) ribadendo di non voler entrare nel dibattito politico tra i poli sul problema della RAI ma solo tutelare i diritti dei telespettatori che pagano il canone, hanno scritto ai presidenti di Camera e Senato invitandoli a dichiarare nulle le nomine fatte dal cda RAI ieri con due soli componenti presenti.
Non solo, infatti, la composizione con 5 membri voluta dalla legge è a garanzia del pluralismo politico dell`organo, ma in ogni caso, se si ritiene che l’organo sia ancora integro e possa funzionare (come il residuo cda ha ritenuto riunendosi e deliberando) , si applica allora l’art. 2388 del codice civile secondo cui le deliberazioni del consiglio di amministrazione richiedono la presenza della maggioranza degli amministratori in carica, compresi i dimissionari fino alla nomina dei loro sostituti.
Sicchè le deliberazioni adottate con due membri sono sicuramente nulle e possono essere annullate da qualsiasi utente e/o associazione di utenti con ricorso al TAR in base al DL80/98.
Intanto è partita stamattina una segnalazione alla Procura della Repubblica di Roma e a alla Procura Generale della Corte dei Conti del Lazio a firma delle 4 associazioni. Nell’esposto si fa presente, senza entrare nelle diatribe politiche tra i vari schieramenti, come gli utenti della Rai, che tra l’altro pagano il canone, hanno il diritto ad atti di gestione dell’ente che siano perfettamente legittimi perché un loro eventuale annullamento, provocando inevitabili danni economici all’azienda, potrebbe comportare un onere ingiustificato per gli stessi utenti, nonché un evidente danno all’Erario.
L’esposto alla Corte dei Conti, fanno sapere le 4 associazioni, è stato presentato sulla scia della recente sentenza 4110/2002 del Tar Lazio, che riconosce al Codacons la possibilità di controllare e sindacare i bilanci e le spese sostenute dalla Rai, affermando: ?L’utente della televisione pubblica è normalmente anche un suo contribuente: e non è agevole separare con nettezza gli interessi ? soprattutto quelli di mero fatto ? facenti capo all’una e all’altra qualità soggettiva. Non pare discutibile, però, che una gestione oculata e razionale dei mezzi della RAI possa influire positivamente, a parità di peso fiscale, sulla qualità della sua programmazione, e quindi sulla soddisfazione degli interessi anche solo materiali dell’utenza in quanto tale. Poiché certamente esiste, per quanto detto, un interesse ? anche solo – di fatto della collettività degli utenti in ordine al buon assetto dei controlli della Corte dei conti sulla gestione finanziaria della Rai, deve essere ritenuta sussistente la legittimazione del Codacons ad intervenire nel giudizio che su tale assetto verte.?
Infine l’Intesa dei consumatori ha segnalato alla Procura la necessità di valutare se veramente il collegio sindacale abbia avallato la riunione di ieri con un numero di consiglieri inferiore alla metà.