L’accordo sui mutui a tasso variabile raggiunto da Governo e banche non è di per se sufficiente a risolvere le problematiche di migliaia di famiglie italiane.
“E’ necessario che gli istituti di credito siano liberi di personalizzare e migliorare il contenuto dell’accordo, altrimenti potrebbe addirittura configurarsi una violazione delle norme sulla concorrenza – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – In sostanza, le disposizioni dell’accordo voluto dal Governo non devono rappresentare un “massimo” che la banca può concedere, ma un punto di partenza che ogni singolo istituto può migliorare per fare concorrenza alle altre banche”.
“Nell’interesse degli utenti del servizio bancario inoltre – prosegue Rienzi – occorre assicurare che la portabilità del mutuo sia effettivamente a costo zero come previsto dalla legge, e devono essere tolti di mezzo i notai che chiedono somme esose e inaccettabili, dando la possibilità di autenticare gli atti di surrogazione allo stesso funzionario della banca ricevente”.
Su tale aspetto l’Antitrust, proprio a seguito delle denunce del Codacons, ha aperto recentemente indagini su 10 banche.
Per l’associazione infine serve una cabina di monitoraggio sull’accordo Governo-Abi, di cui facciano parte anche le associazioni dei consumatori, al fine di verificare il rispetto delle regole e studiare interventi sanzionatori nei confronti delle banche scorrette.