Mentre impazza la polemica politica a seguito degli sviluppi degli ultimi sequestri in Afghanistan, il Codacons si chiede cosa stia facendo la Procura della Repubblica di Roma, già chiamata dall’associazione a pronunciarsi in merito ai precedenti sequestri di Luciana Sgrena e delle due Simone.
Due anni fa (l’11 aprile del 2005) il Codacons presentò infatti un esposto alla Procura di Roma, chiedendo ai magistrati di indagare sulla base di alcune notizie stampa che parlavano di sostanziosi riscatti pagati per la liberazione di Giuliana Sgrena, Simona Pari e Simona Torretta.
Nel suo atto il Codacons chiedeva di accertare il ?grave danno economico che la collettività percepisce dal deflusso di cospicue somme di denaro pubblico, erogate a bande di sequestratori che mediante atti di violenza (come i sequestri di persona) mirano a destabilizzare i Paesi cui appartengono le vittime dei rapimenti?, e di ?sanzionare condotte di favoreggiamento, inequivocabilmente idonee ad alimentare le forme di uno dei mali peggiori del nostro tempo, le attività terroristiche?.
Esposto quanto mai attuale, dopo il caso Mastrogiacomo e i negativi sviluppi delle ultime ore, al quale la Procura di Roma ha però risposto chiedendo l’archiviazione del procedimento (Proc. pen. n. 3279/05 F.N.C.R.), affermando: ?non ricorre comunque alcuna seppur potenziale notizia di reato, per la quale avviare le indagini o in vista della quale esercitare l’iniziativa di ricerca di cui all’art. 330 c.p.p.?; ?nessuna concreta circostanza utilizzabile secondo le regole del procedimento penale può prospettarsi come utile sviluppo delle indagini concernenti due sequestri?.
Per la Procura di Roma, quindi, la notizia del pagamento di riscatti per la liberazione di ostaggi italiani non costituirebbe alcuna tipologia di reato.
Tale tesi non convince però il Codacons, che nell’opposizione alla richiesta di archiviazione scrive:
?l’eventuale dazione di ingenti somme di denaro in favore dei terroristi e, cosa ancor più inquietante, la liberazione di 2 guerriglieri di Al Qaeda come ?valore di scambio? per la liberazione degli ostaggi, rappresentano oggettivamente un aiuto ai terroristi ed alla loro attività eversiva.
Non si comprenderebbe, dunque, l’esclusione delle condotte denunciate dagli estremi del favoreggiamento, laddove esse abbiano, di fatto, agevolato il conseguimento della finalità del reato concretamente prospettabile, ovvero la finalità terroristica.
Tale è lo scopo della condotta descritta dall’art. 289-bis, e pagare un riscatto di diversi milioni di euro così come liberare 2 pericolosi sovversivi, costituisce un aiuto alla causa terroristica, ancorché motivato dalla speranza di liberare gli ostaggi italiani?.
A breve il Gip di Roma deciderà in merito all’opposizione presentata dal Codacons. Intanto i cittadini possono esprimere la propria opinione sui sequestri e relativi riscatti, nonché sugli scambi con i terroristi, attraverso il sondaggio pubblicato sul sito www.codacons.it