LA “NOTTATA“ è quasi passata, scandita dalla conta dei negozi aperti in questa settimana. Sui numeri non si discute, semmai qualcosa c`è da dire su come sono distribuiti. Esistono quartieri in reali difficoltà , al di là delle percentuali generali positive. LA SEAT, società incaricata dal Comune di compiere le rilevazioni, poi comunicate dall`annonaria, ha elencato 2.627 esercizi aperti tra l`11 e il 16, sui 6.592 esistenti. “Il 40% circa, cioè un grande successo“ commenta l`assessore alle Attività produttive, Tiziana Maiolo. I panifici aperti erano 173 su 614, mentre le panetterie 147 su 417. Pollerie e rivendite di carni indicano il 50% delle aperture, le salumerie il 41. Pochi i fruttivendoli (23%). Discorso a parte i supermercati, aperti anche a Ferragosto (97,59%). Bar e ristoranti erano presenti al 40%. “I MILANESI e i turisti non possono lamentarsi“ conclude l`assessore, lanciando una stoccata al Codacons: “Ha cominciato a gridare “al lupo al lupo“ prima ancora che il periodo dell`anno normalmente più critico cominciasse“. Anche il sindaco, Letizia Moratti, ha sottolineato che, per la prima volta, nel Quadrilatero, hanno lavorato 59 negozi su 129 e ha parlato di “Milano aperta e internazionale“. Soddisfatto Carlo Sangalli, presidente dell`Unione del commercio, il quale aggiunge: “L`immagine della Milano deserta d`agosto appartiene al passato. I negozi che hanno deciso di rimanere aperti questa estate sono aumentati“. Poi conclude: “Certo la situazione non è ancora ottimale e c`è molto da fare, ma i miglioramenti sono visibili“. TRA LE COSE da fare, potrebbe starci un miglior bilanciamento delle diverse aperture. Esistono quartieri ben serviti e altri molto meno. � vero che ci sono stati 320 negozi in cui si poteva comprare il pane su 1.131, tuttavia Milano è grande e interi quartieri sono stati senza prestinaio. Sì, il supermercato, ma non sempre è a portata di gamba, come non sempre lo sono i negozi funzionanti nelle diverse zone, i cui confini contengono ampie fette di territorio. Così, in diversi casi, in periferia, è stato come se da Lodi si fosse dovuto andare a prendere il pane a Casalpusterlengo. All`Osservatorio di Milano arrivano quotidianamente telefonate di gente che segnala problemi. “Il deserto metropolitanto ? dichiara il direttore, Massimo Todisco ? arriva anche su importanti assi di penetrazione della città “ e porta l`esempio della via Montegani e di viale da Cermenate: “I cittadini denunciano il tutto chiuso. � aperto un ristorante cinese e c`è la coda“. Le ferie sono sacrosante, lo dice la Costituzione, usando un altro termine (diritto), e se chi lavora riesce a farle, è perché esiste la turnazione. Ragionando in grande o “a sistema“, perché non è possibile attuare veramente il principio anche con i negozi? In caso contrario, mai lamentrasi se la grande distribuzione prende piede.