Nell’aprile 2002 il Codacons si rivolse, attraverso un esposto, all’Autorità Antitrust per segnalare la presunta ingannevolezza di un messaggio pubblicitario diffuso da Poste Italiane attraverso degli opuscoli informativi rivolti ai consumatori.
Al centro della questione il messaggio che recitava: ?ogni operazione registrata in conto costa £ 1.000, fino ad un massimo di £ 60.000 nell’anno. Le operazioni successive alle prime 60 sono gratuite.?
Come si nota nonostante fosse aprile 2002, circolavano ancora opuscoli con i riferimenti in lire.
Il Codacons segnalò l’ingannevolezza di tale messaggio: infatti i correntisti, per ogni operazione di versamento tramite bollettini in conto corrente postale, si vedevano addebitare la somma di 1 euro!
L’Antitrust si è ieri espressa sull’esposto del Codacons, sostenendo: ??le affermazioni contenute nel messaggio pubblicitario segnalato sono da considerarsi non conformi alla realtà e idonee ad indurre in errore i consumatori, pregiudicandone il comportamento economico?.
?DELIBERA: che il messaggio pubblicitario descritto?diffuso da poste Italiane S.p.A., costituisce, per le ragioni esposte in motivazione, una fattispecie di pubblicità ingannevole?e ne vieta l’ulteriore diffusione.?
L’Antitrust ha inoltre ribattuto alle affermazioni di Poste Italiane, che in propria difesa aveva sostenuto che: ?l’opuscolo denunciato è assai risalente, tant’è vero che l’ammontare dei costi di gestione del conto BancoPosta è indicato in lire invece che in euro?; i correntisti BancoPosta possono ricevere versamenti sul conto attraverso molteplici sistemi alternativi ?senza essere tenuti a pagare la commissione di 1 euro. L’addebito della commissione in questione ai titolari ?è invece previsto,a titolo di corrispettivo dell’incasso, esclusivamente in relazione a somme versate sul conto a mezzo di bollettini in conto corrente postale??.
Poste Italiane afferma inoltre: ??un incasso di somme a mezzo di bollettini di conto corrente postale non rientra fra gli interventi di ordinaria movimentazione e gestione del conto.?
A tal riguardo l’Antitrust si è così espressa: ?si rileva che la circostanza che l’opuscolo sia risalente nel tempo tant’è vero che l’ammontare dei costi è espresso in lire invece che in euro non rileva stante la sua attuale perdurante circolazione come dimostra la circostanza che il denunciante abbia avuto la possibilità di reperirlo ancora preso gli uffici postali. Si deve inoltre rilevare che il sistema di pagamento tramite Bollettino di conto corrente postale è uno strumento talmente tipico per Poste che il consumatore non è in grado di percepirlo come un sistema insolito od eccezionale di pagamento. Da ciò la naturale conseguenza che nel pubblicizzare il costo di ogni operazione registrata in conto in lire 1.000 si venga a creare nel consumatore la falsa aspettativa di dover pagare anche per le operazioni effettuate tramite Bollettino di conto corrente postale l’importo pubblicizzato e non una commissione di 1 euro come avviene in realtà?.