Lasciare la mancia non e` chic. La nuova tendenza che si e` affermata nei ristoranti e nei bar della Capitale sembra essersi adeguata alla cultura del Nord Italia, dove il fenomeno non ha mai preso piede come nel resto della penisola. Il risultato? Sui tavoli degli esercizi pubblici capitolini le mance sono sempre piu` un ricordo lontano. Secondo il Codacons e la Fipe questa nuova tendenza e` dovuta anche all`euro e ai prezzi sempre piu` alti. Il critico d`arte ed esperto di bon ton Angelo Bucarelli spiega all`Adnkronos: “la teoria dice che lasciare la mancia non e` chic ne` elegante. D`altra parte pero`, se misurata e affettuosa, e` anche un riconoscimento al merito: in quel caso diventa un gesto elegante che, se fatto con carineria, e` sempre benevolo e gradito. Se e` sproporzionato e diventa simbolo di padronanza allora e` segno di maleducazione“. Molto piu` netto il sociologo Sabino Acquaviva, secondo il quale questa nuova tendenza “e` il risultato di un mutamento culturale“. “La mancia -spiega il sociologo- e` espressione di una societa` fatta di classi subalterne e servili. Il rapporto culturale tra camerieri e clienti e` cambiato radicalmente, soprattutto sul piano psicologico. Una volta era quasi obbligatorio lasciare la mancia, mentre le nuove generazioni rifiutano questo gesto che rimanda a un rapporto tra padrone e dipendente“. Sarà anche così, ma ricordiamo che in molti paesi stranieri lasciare la mancia è obbligatorio se non si vuole fare una pessima figura.