Il Codacons annuncia oggi la presentazione di un esposto alla Corte dei Conti, al Ministero della Giustizia e alla Presidenza del Consiglio in relazione alle intercettazioni che avvengono in Italia e ai relativi costi per la collettività.
“Non vogliamo entrare nel merito della questione e dire se sia giusto o meno disporre le intercettazioni – afferma il Codacons – ma vogliamo si faccia chiarezza sui loro costi e sulla congruità dell’uso che se ne fa in Italia. Fino ad alcuni anni fa, infatti, le intercettazioni non erano così diffuse eppure le indagini venivano svolte con esiti positivi; oggi sembra che senza di esse sia impossibile rilevare e punire reati e illegalità. Per poter ricorrere a questo strumento inoltre – prosegue l’associazione – spesso si ipotizzano i reati gravissimi di associazione criminale e simili i quali, a indagini concluse, si rivelano del tutto infondati, facendo nascere il sospetto che si tratti di un espediente per poter ricorrere alle intercettazioni, con un evidente spreco di denaro ai danni della collettività”.
Il Codacons ha deciso dunque di presentare un esposto alla Corte dei Conti in cui si chiede di acquisire i provvedimenti che hanno disposto in Italia le intercettazioni; il costo di ogni singolo processo caratterizzato dalla presenza di intercettazioni; i reati per i quali si è proceduto verificando se sia stata svolta anche altra attività investigativa da parte della Polizia giudiziaria che potesse evitare la spesa relativa alle intercettazioni; la denominazione delle società private che hanno incassato i soldi di intercettazioni e trascrizioni; l’esito dei processi con riferimento al numero di condanne e al numero di procedimenti interrotti.
Al Ministero della Giustizia, al Procuratore generale della Corte dei Conti e alla Presidenza del Consiglio il Codacons chiede di svolgere una approfondita indagine acquisendo i dati sopraelencati ed individuando eventuali atti di intercettazioni inutili o superflue, agendo inoltre per il recupero del danno erariale nei confronti dei funzionari responsabili.