L`altolà al caro pane e pasta arriva da Mister Prezzi, il Garante per la Sorveglianza Antonio Lirosi. “Il livello dei prezzi non trova più giustificazione nell`andamento del mercato delle materie prime“ ha ammonito Lirosi che a pochi giorni dal Ferragosto ha convocato tutta la filiera, dai produttori di farina fino ai rappresentanti del commercio e a loro ha chiesto “un`inversione di tendenza“ a partire da settembre. Che qualcosa negli ultimi mesi non sia andato in maniera lineare lo stanno a dimostrare i numeri forniti dallo stesso Ministero per lo sviluppo economico. L`Italia è, infatti, il Paese europeo dove pane e pasta costano di più. È quanto emerge dai dati forniti da Mister Prezzi in cui si evidenzia che nonostante nel periodo marzo-giugno 2008 i prezzi all`origine del frumento abbiano registrato un calo rilevante (-16,2% per quello tenero e -29,1% per quello duro), tale diminuzione non si è riflessa nel prodotto finale che risulta, al contrario, aumentato: il pane dell`1,2%, la pasta del 6,9%. A giugno, in ambito europeo, i prezzi del “gruppo pane e cereali“ hanno registrato una variazione tendenziale in crescita, nel nostro paese, dell`11,4%, a fronte del 10,8% della Spagna, dell`8,7% della Germania e del 6,9% della Francia (dato di maggio). E sugli scaffali, sempre a giugno, i rincari per la “pagnotta“ e per la pasta hanno toccato punte massime anche del 30,4% (a Napoli) e del 51,1% (a Palermo). Il timore, ha detto chiaro Mr Prezzi è che “qualcuno possa speculare, tenersi il grano“ per poi rivenderlo al momento opportuno, mentre, è stata la stoccata dopo gli allarmi lanciati ancora nei giorni scorsi su presunte “carestie“, “la raccolta del grano è andata bene“ e l`industria dovrà essere quindi regolarmente rifornita delle materie prime. E proprio per verificare che l`andamento dei prezzi nei passaggi di filiera sia coerente con l`andamento dei mercati, da settembre partirà un piano di controlli, anche con l`ulteriore aiuto della Finanza. Sul fatto che il caro-grano non possa più essere un alibi per la corsa al rialzo dei prezzi al dettaglio concordano tutte le associazioni; schierati con il Garante i rappresentanti del commercio, dei produttori agricoli, e le associazioni dei consumatori che anzi, sul piede di guerra, annunciano con il Codacons e Federconsumatori, di essere pronte ad azioni legali, con la presentazione di denunce per aggiotaggio e speculazioni e paventando eventuali class-action a difesa dei consumatori e dei portafogli degli italiani. Al garante dei prezzi i rappresentanti del Fippa, Federazione italiana panificatori, hanno sostenuto che è possibile ridurre il prezzo del pane solo a fronte di una reale diminuzione dei costi della farina. Tale riduzione dei prezzi della farina, spiega il presidente Luca Vecchiato, “al momento non è stata riscontrata. Come evidenziato dalla documentazione portata al Tavolo, ad oggi non c`è stato alcun calo dei prezzi della farina per i fornai“. Tra le priorità individuate dalla Fippa, l`entità delle riduzioni: “Dovranno essere sostanziali, in modo da poter coprire sia gli aumenti dei costi del lavoro che gli aumenti dei costi legati all`energia“ Assente ieri all`incontro con il Garante i rappresentanti dei produttori di farina, proprio quelle categorie a cui Lirosi ha chiesto di fare “il primo passo“ riducendo, dato il calo del costo del grano sui mercati internazionali, i propri i listini. Sul tavolo di Mr Prezzi è però è arrivata dall`Italmopa (l`Associazione industriali mugnai e pastai) una nota che “conferma la diminuzione del 20% dei prezzi delle farine sui mercati delle materie prime“. Una nota, che è l`auspicio di Lirosi, possa essere quel segnale che preluda a “quell`inversione di tendenza“ che Mr Prezzi e consumatori si aspettano da settembre.