In uno dei tanti collegati alla Finanziaria si introduce una modifica alla vecchia legge sul diritto d`autore (la legge n. 633/1941). In pratica, mentre prima bastava citare la fonte per pubblicare un articolo su internet o farne una fotocopia, ora bisogna corrispondere un compenso agli editori.
E` di tutta evidenza quanto questa norma sia illiberale. Viene violato il diritto all`informazione, si impedisce la diffusione della cultura e si imbavagliano milioni di siti, blog e forum.
Non è più possibile, in pratica, fare rassegne stampa o addirittura citare uno stralcio di un articolo, visto che l`art. 32 del decreto legge n. 262/2006 prevede la corresponsione di un compenso anche per la riproduzione parziale di un articolo.
Come se non bastasse il legislatore ci ha messo pure la ciliegina. Questo compenso, infatti, lo devono dare tutti tranne le amministrazioni pubbliche. Ossia i politici che hanno fatto questa norma assurda hanno pensato bene di non applicarla a loro stessi, visto che la prima cosa che fanno al mattino è leggersi la rassegna stampa ora illegale per tutti tranne che per loro. Bel privilegio!
Il Codacons fa allora una proposta provocatoria: applicare fino in fondo questa legge! Nessun giornale citi d`ora in poi le dichiarazioni di Prodi o Berlusconi frutto di interviste esclusive ad altri giornali e anzi nessuno ne parli. Se, infatti, è vietata la riproduzione di un articolo fatta con qualsiasi mezzo, sia incluso anche il mezzo verbale?