Evidentemente le lobbies dei professionisti che rappresentano circa l’80% dei lettori di Repubblica si scagliano contro le liberalizzazioni e non sapendo come giustificare un attacco diretto a Bersani attaccano le associazioni dei consumatori.
Così in un articolo apparso oggi su ?Affari & Finanza? di Repubblica, Giampaolo Fabris attacca i consumatori perché da una parte, a suo dire, non sono capaci di far nulla, dall’altra perché quando le cose vengono fatte, come ad esempio il decreto Bersani, e il Governo ha dei cedimenti, questi non reagiscono adeguatamente. Ma Fabris aggiunge e sottolinea ? e non poteva mancare perchè si intravede nella sua analisi la tesi per cui i rappresentanti dei consumatori debbano essere sempre i soliti esponenti dei partiti politici ? l’esperienza fallimentare delle liste riferite ai consumatori e presentate nelle ultime consultazioni politiche.
Evidentemente sfugge a Fabris che la Lista Consumatori è l’unica che ha avuto in tale settore un’esperienza significativa, e che gli oltre 27.000 voti raccolti da uno dei candidati del movimento hanno fatto la differenza alle ultime elezioni politiche.
Afferma poi Fabris che in Italia non esiste un vero Ralph Nader, e che quando quest’ultimo venne in Italia alloggiò in un albergo a 3 stelle rifiutando inviti a pranzo e altre comodità.
Ma noi non vogliamo essere come Nader, ossia un miliardario finto povero, né vogliamo contribuire come ha fatto lui alla sconfitta del partito democratico nel nostro paese, anzi abbiamo fatto il contrario e se il Governo terrà duro sulle liberalizzazioni sarà la dimostrazione che abbiamo avuto ragione a sostenere il centrosinistra.
A dimostrazione di quanta ?ignorante? saccenza ci sia nell’articolo, basta riflettere sul fatto che Fabris si permette di affermare che i consumatori non hanno fatto nulla, facendo finta di non sapere che il Codacons:
– ha venduto presso il supermercato Panorama a Roma i farmaci da banco attirandosi denunce, aggressioni fisiche e anche l’intervento della GdF e da allora ha battuto costantemente sul tema, e senza avere gli interessi della Coop è riuscita a far passare la norma bersaniana di cui adesso tutti si prendono il merito;
– pur impedito dalla Questura di Roma di manifestare contro le proteste dei taxi, ha denunciato i tassisti alle Procure della Repubblica, ha manifestato in piazza, è intervenuto al Tar del Lazio in appoggio del Comune di Roma, difendendo l’aumento delle licenze.
Chiediamo a Fabris cosa abbia fatto lui su questo tema. Ma se ciò non bastasse, pur non volendo il ruolo di Ralph Nader che tanto fa paura, ricordiamo solo alcune delle battaglie del Codacons e i successi ottenuti (ivi compreso lo sciopero della spesa che se ha fatto sorridere Fabris e Confcommercio, ha creato invece una mobilitazione popolare imponente che ha portato al ribasso del 5% dei prezzi):
– la condanna delle compagnie di assicurazione per cartello anticoncorrenza
– la condanna delle banche per l’anatocismo bancario (tassi usurari)
– risarcimenti per i risparmiatori che avevano investito in titoli coinvolti nei crac (Cirio, Bond Argentina, Parmalat, ecc.)
– l’abolizione delle ?ganasce fiscale?, ossia il fermo amministrativo delle autovetture
– l’abolizione del cosiddetto ?equalizzatore? (tassazione del capital gain)
– condanna delle reti televisivi private alla trasmissione solo di notte delle televendite legate a cartomanzia e astrologia
– condanna delle società produttrici di bibite in lattina per il sistema di apertura non igienici ?stay on tab?
– numerose condanne di risarcimento contro Trenitalia per i disagi procurati agli utenti
– l’introduzione del divieto di fumo nei locali pubblici
– l’illegittimità degli arrotondamenti al rialzo dei prezzi nella fase post-euro (sentenza del Giudice di pace di Civitavecchia)
– condanne di risarcimento contro le società elettriche per il black out del settembre 2003
– condanne di illegittimità contro i maxi-conguagli Enel
– condanne di illegittimità contro le spese di spedizione bolletta delle grandi aziende
– condanne di illegittimità contro il canone Telecom
– condanne contro le società telefoniche che attivano servizi non richiesti dall’utente.