Divertente l’appello ai consumi lanciato agli italiani dal Presidente di Confcommercio Sergio Billè: ?A Natale un regalo in più?, al fine di aiutare la ripresa economica o meglio riversare la tredicesima degli italiani nelle tasche dei commercianti.
Divertente quanto inattuabile.
L’Intesa dei consumatori (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) risponde oggi a Billè facendo notare che l’invito al consumo natalizio altro non è se non un’utopia.
Come fanno gli italiani a mettere mano al portafogli quando questo è vuoto nonostante la tredicesima?
Come fa Billè ad essere così ottimista sulle previsioni di spesa degli italiani sotto Natale, quando tutti sanno che al contrario i cittadini per le feste, così come per gli altri periodi, saranno costretti a stringere la cinghia?
Questo Natale, sostiene l’Intesa dei consumatori, sarà un Natale ?gelido? per i cittadini, per il semplice fatto che negli ultimi 12 mesi dalle tasche della collettività sono usciti parecchi miliardi:
Questo stato di cose, conclude l’Intesa dei consumatori, impedirà agli italiani (che non sono stupidi e non ci pensano minimamente a girare la tredicesima ai commercianti) di raccogliere l’appello di Billè.
Al contrario, i consumatori dovrebbero trovare sotto l’albero di Natale la bellezza di 42,3 miliardi di euro ingiustamente sottratti loro nel corso degli ultimi 12 mesi.
Una ricerca svolta dall’Intesa, inoltre, smentisce le affermazioni ottimistiche di Confcommercio. Per il prossimo mese di dicembre, e quindi per Natale, Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori stimano una riduzione dei consumi dell’1,61% rispetto al Natale del 2001. La riduzione riguarda sia i prodotti alimentari (-0,67%) sia quelli non alimentari (-2,1%). In termini monetari la riduzione significa minori spese per oltre 1.200 milioni di euro di cui 108 di prodotti alimentari, circa 736 di prodotti non alimentari e 357 milioni di euro di minori spese in viaggi e servizi ricreativi. La stima è stata effettuata tenendo conto dell’andamento dei consumi e delle vendite al dettaglio nei primi nove mesi del 2002 ed estrapolando i dati sino al dicembre 2002. Si noti che la stima è stata effettuata a prezzi correnti, senza tener conto, cioè, dell’inflazione. In termini reali la riduzione dei consumi natalizi è molto più consistente e supererebbe il 4%.