“Il livello dei prezzi non trova più giustificazione nell`andamento del mercato delle materie prime“, ha ammonito Lirosi che, a pochi giorni dal Ferragosto, ha convocato tutta la filiera, dai produttori di farina fino ai ai rappresentanti del commercio, e a loro ha chiesto “un`inversione di tendenza“ a partire da settembre. Che qualcosa negli ultimi mesi non sia andato in maniera lineare lo stanno a dimostrare i numeri forniti dallo stesso ministero per lo Sviluppo economico: a giugno rispetto allo stesso mese dello scorso anno, a fronte di una riduzione del 16,2% del costo del frumento tenero, e di un calo dell`11,2% del prezzo all`ingrosso della farina di frumento, il pane è aumentato dell`1,2%. E sugli scaffali, sempre a giugno, i rincari per la “pagnotta“ e per la pasta hanno toccato punte massime anche del 30,4% (a Napoli) e del 51,1% (a Palermo). Il timore, ha detto chiaro Mister Prezzi, è che “qualcuno possa speculare, tenersi il grano“ per poi rivenderlo al momento opportuno, mentre, è stata la stoccata dopo gli allarmi lanciati ancora nei giorni scorsi su presunte “carestie“, “la raccolta del grano è andata bene“ e l`industria dovrà essere quindi regolarmente rifornita delle materie prime. E proprio per verificare che l`andamento dei prezzi nei passaggi di filiera sia coerente con l`andamento dei mercati, da settembre partirà un piano di controlli, anche con l`ulteriore aiuto della Guardia di finanza. Sul fatto che il caro-grano non possa più essere un alibi per la corsa al rialzo dei prezzi al dettaglio concordano tutte le associazioni; schierati con il Garante i rappresentanti del commercio, dei produttori agricoli, e le associazioni dei consumatori che, anzi, sul piede di guerra, annunciano con il Codacons e Federconsumatori, di essere pronte ad azioni legali, con la presentazione di denunce per aggiotaggio e speculazioni e paventando eventuali class-action a difesa dei consumatori e dei portafogli degli italiani. Assenti ieri all`incontro con il Garante i rappresentanti dei produttori di farina, proprio quelle categorie a cui Lirosi ha chiesto di fare “il primo passo“ riducendo, dato il calo del costo del grano sui mercati internazionali, i propri i listini. Sul tavolo di Mister Prezzi è però è arrivata dall`Italmopa (l`associazione industriali mugnai e pastai) una nota che “conferma la diminuzione del venti per cento dei prezzi delle farine sui mercati delle materie prime“. Una nota, è l`auspicio di Lirosi, possa essere quel segnale che preluda a “quell`inversione di tendenza“ che Mister Prezzi e consumatori si aspettano da settembre. “Con il prezzo del grano che è oggi lo stesso di quello rilevato all`inizio dell`anno non esiste dalle materie prime nessun alibi per ulteriori aumenti dei prezzi del pane e della pasta al consumo“, sottolinea Coldiretti, ricordando che “gli acquisti familiari di pane si sono ridotti del 2,5%, mentre si registra un`inversione di tendenza per la pasta, che fa segnare un aumento dell`1,4% nel primo semestre del 2008“. Confagricoltura fa presente che, “mentre si discute di “inflazione da pasta“, la quotazione media del frumento duro a giugno 2008 si è ridotta di oltre il 14% su base mensile e a luglio ha subìto un`ulteriore riduzione dell`8,4%“.