Quattro anni fa, durante le Olimpiadi di Atene, un pacco di pasta Barilla da 500 grammi costava 53 centesimi; ora, alla vigilia dei Giochi di Pechino, si arriva a 88 centesimi. E` solo un esempio, ma serve a fotografare i rincari costanti che coinvolgono i beni di prima necessità . Pasta, carne, prosciutto, formaggio, vino: anche nell`ultimo mese e mezzo, i listini sono cresciuti, con punte superiori al 27% per il vino Tavernello, del 13% per la braciola di maiale, di oltre il 10% per il tonno e pesce in generale. Il risultato è un calo dei consumi, la caccia all`offerta e una crisi che, anche a Roma come nel resto d`Italia, comincia a colpire pure la grande distribuzione, dove si registra un calo delle vendite. Monitorando tre supermercati, in altrettante zone della Capitale, emerge che, in appena 45 giorni, per l`acquisto degli stessi 25 prodotti, si spende dall`1.47 al 2.74% in più e il divario diventa più ampio se confrontiamo i prezzi attuali con quelli del 1999 (quando c`era ancora la lira), con la spesa più cara fino al 28.47%. Rispetto al 14 giugno, un pacco da 500 grammi di fusilli De Cecco, al Carrefour di via Longoni, a Tor Sapienza e al Gs di Cinecittà Due, costa quattro centesimi in più, mentre il Parmigiano Reggiano, al Panorama di via Aurelia, è aumentato del 2.27%. Sempre al Gs, la classica bottiglia da 66 centilitri di birra Kronenburg che a giugno costava, in offerta, 95 centesimi, ora è passata a un euro e 35. Ma l`elenco dei rincari è lungo e comprende, tra gli altri, il prosciutto di Parma, l`aglio, il vino Tavernello, rincarato in tutti e tre i punti vendita. Stabili nell`ultimo mese o addirittura in lieve calo l`acqua minerale e il caffè. Tutto questo, spinge gli acquirenti a “orientarsi“ con l`opuscolo informativo delle offerte (di durata limitata e con prodotti a rotazione) o verso le confezioni a marchio della grande distribuzione, trascurando quelli delle ditte più reclamizzate: al Carrefour, ad esempio, 6 bottigliette di Coca-Cola costano 4.95 euro, mentre quella a marchio, 1.94: una differenza che non può non invogliare. “E con la concorrenza di oggi – sottolinea Paolo Camerata, al Gs di Cinecittà Due – la qualità del secondo prodotto non è sicuramente inferiore“. Nel reparto del pane, il più economico casereccio vince la sfida con le qualità più sofisticate. “Se fino alla scorsa primavera compravo, per 4 persone, un chilo di pane al giorno – dice Laura, una casalinga del quartiere di Centocelle – ora cerco di comprarne mezzo chilo. E sempre quello che costa meno“. Sullo scaffale dei prodotti per la casa, si cercano le confezioni non di marca mentre, per la carne, ci si orienta verso il maiale o il pollo: sebbene il primo sia aumentato, resta in vendita sui 6-8 euro al chilo, un prezzo più abbordabile dei 13-18 euro di lombo o vitello. Per frutta e verdura, prevalgono i prodotti di stagione. “Meglio meloni, angurie, pesche – osserva Caterina Lassiani, al Panorama di via Aurelia – piuttosto che mele o arance, pur presenti, ma costose“. A luglio, l`inflazione, a Roma, è stata del +0.1% su base mensile, +3.3% a livello annuale. Un`indagine di Iri-Infoscan ha segnalato un calo dello 0.7% nelle vendite della grande distribuzione in tutta Italia, nel bimestre maggio-giugno. “Ma la crisi sta coinvolgendo anche Roma – commenta il segretario generale provinciale di Confesercenti, Valter Giammaria. – E l`andamento è in linea con quello del resto del Paese: lo testimonia il fatto che alcuni supermercati, quelli più piccoli, stanno chiudendo o sono comunque in difficoltà “. Le cause sono molteplici. “Una delle spiegazioni del calo dei consumi – aggiunge Giammaria – è sicuramente l`entità degli stipendi non più in linea con il costo della vita. Dopo i piccoli negozi e, ora, i supermercati minori, in futuro, la crisi potrebbe coinvolgere pure alcuni tra i numerosi centri commerciali aperti negli ultimi anni“. Sui rincari dell`ultimo periodo, è intervenuto il Codacons. “Sui prodotti alimentari – suggerisce il suo presidente, Carlo Rienzi – il controllo potrebbe avvenire con l`applicazione, sul prodotto, del triplo prezzo: origine, ingrosso, dettaglio, in modo che l`acquirente possa essere pienamente informato“.