A seguito della dura presa di posizione delle associazioni di consumatori contro il bollino blu sulle caldaie, si è svolto ieri un incontro tra Acea, assessore ai lavori pubblici di Roma D’Alessandro e Codacons, Adusbef e Federconsumatori Lazio. Il punto della questione è stato il pagamento coatto a carico dei cittadini di 5 euro per certificare le cosiddette caldaiette.
La riunione si è risolta però in un nulla di fatto. I cittadini, infatti, saranno costretti a pagare questa seconda tassa sulla sicurezza degli impianti a gas a favore dell’Acea, che vedrà così crescere le proprie casse di oltre 2,5 milioni di euro. E in cambio effettuerà circa 5.000 controlli a campione (5% del totale). A questo punto al cittadino non resta che trasferirsi altrove, ad esempio a Bologna, dove il bollino costa appena la metà (2,58 euro)!
L’Intesa delle associazioni si oppone a tale bollino e ha deciso di presentare un ricorso al Tar Lazio e una denuncia all’Antitrust. Quest’ultima perché l’appalto è stato concesso all’Acea senza alcuna gara da parte del Comune, che forse avrebbe consentito ai romani di pagare un prezzo più basso per certificare le caldaie. Si ricorda inoltre che i cittadini, sempre per certificare le proprie caldaie, pagano già una cifra compresa tra gli 87 e i 130 euro all’anno. Sarebbe stato meglio, hanno inoltre sostenuto le 3 associazioni, far gravare l’onere di mandare la certificazione all’Acea, direttamente su imprese di controllo private e scelte dal Comune, senza costi per la collettività.
Un altro balzello inutile quindi per i cittadini romani, costretti a pagare 2 volte per la sicurezza dei propri impianti a gas.
Elio Lannutti |
Carlo Rienzi |
Rosario Trefiletti |