Ancora oggi assistiamo a delle dichiarazioni di personalità del Governo senza poi che queste abbiano seguito concreto sulla questione delle tasse sui carburanti.
Vorremmo inoltre ricordare a chi ha responsabilità di governo, come il sottosegretario Vietti, che il problema non è solo collegato all’IVA, che essendo in percentuale fa aumentare automaticamente la tassazione e quindi l’ulteriore ricavo che si ottiene per l’aumento del petrolio, ma vi è anche la questione dell’accisa (tassa sulla produzione industriale) che da quando è in carica questo governo è stata modificata, naturalmente al rialzo, tre volte e di oltre 4 centesimi al litro solo per la benzina (e con l’incidenza dell’IVA anche su questo aumento si arriva a 5 cent in più per opera del governo e non da petrolieri o sceicchi vari) .
Considerando che per ogni centesimo si incassano 20 milioni di euro al mese, l’ erario oggi incamera solo per questa voce 100 milioni di euro in più al mese pari a 1,2 miliardi di euro all’anno.
Insomma siamo di fronte non solo a speculazioni da parte degli attori dell’intera filiera produttiva e commerciale, ma davanti ad una speculazione da parte di chi dovrebbe avere a cuore le ragioni dei cittadini e il non fare ricadere questi costi sui vari settori produttivi e delle imprese che già devono competere su mercati sempre più agguerriti.