Gli utenti deboli della strada sono troppo spesso vittime di incidenti mortali. Nello scontro tra una macchina ed un pedone il rischio che quest`ultimo possa rimetterci la vita è molto alto. Per questo sarebbe necessario prevenire gli scontri, investendo maggiormente in sicurezza, mirando in modo specifico alla tutela dei soggetti più deboli: bambini, anziani, disabili, pedoni e ciclisti.
Purtroppo, nonostante persino nel codice della strada (articolo 208) sia stabilito che i proventi delle multe devono essere destinati, per una quota non inferiore al 10 per cento, ad interventi per la sicurezza stradale a tutela degli utenti deboli, i comuni italiani sono i primi a non rispettare il codice stesso, utilizzando i proventi delle multe per rimpinguare le magre casse dell`erario. Può accadere, poi, che siano gli stessi utenti deboli a non rispettare alcune norme di sicurezza. Poco importa avere ragione se poi si resta invalidi permanenti. Ecco perché sarebbe importante autotutelarsi, evitando situazioni a rischio e rispettando alla lettera il codice della strada che ha regole molto precise a tutela della loro incolumità. Alcuni articoli, però, sono stati del tutto dimenticati, per la semplice ragione che nessuno li ha mai fatti rispettare e che non sono mai state date multe ai trasgressori. Ecco cosa si dovrebbe fare secondo il Codacons per aumentare la sicurezza:
1) Sottopassaggi pedonali. Come mai in Italia ci sono pochissimi sottopassaggi anche in corrispondenza di pericolose strade a doppia corsia per senso di marcia? In città solo le stazioni del metrò salvano i pedoni da pericolosi incroci.
2) Piste ciclabili. Decisamente troppo poche.
3) Semafori a chiamata. Nelle strade a due corsie, dove le macchine sfrecciano violando i limiti di velocità, attraversare sulle strisce pedonali significa mettere a repentaglio la propria vita. E` necessario, quindi, abbinare sempre alle strisce un semaforo a chiamata.
4) Semafori solo a richiesta. In molte città si fanno funzionare i semafori a chiamata indipendentemente dalla richiesta del pedone. L’accensione inutile induce gli automobilisti indisciplinati a prendere l’abitudine di rallentare senza fermarsi. Il rischio di incidenti, in caso di effettivo passaggio, è molto alto.
5) Verde e giallo. La durata esigua del verde spesso non consente al pedone di attraversare la strada in sicurezza e lo costringe a fermarsi a metà strada. Anche quando il giallo, pur scattando subito, dura a sufficienza, le mamme con carrozzine e le persone anziane, sono costrette a scatti ed accelerazioni per paura di non fare in tempo o peggio ancora di essere investiti.
6) Marciapiedi. Le strade comunali spesso non hanno marciapiedi che possano consentire ai pedoni di camminare in sicurezza.
7) Barriere di sicurezza. Nelle strade extraurbane principali i pedoni andrebbero protetti dai guard-rail. Invece debbono troppo spesso camminare sul ciglio della strada.
8) Visuale. Spesso il pedone che attraversa le strisce pedonali è poco visibile, sia per auto in sosta vietata, addirittura spesso in doppia fila (avevamo chiesto di sottrarre punti per questa pessima “abitudine“ tutta italiana, ma Lunardi non ci ha ascoltato) sia per siepi pericolosissime che, collocate tra una carreggiata e l`altra, non consentono di vedere l’arrivo del malcapitato passante.
9) Strisce pedonali. Troppo spesso sono sbiadite. Quasi sempre manca il cartello che avvisa della loro presenza. Il Codacons propone di sperimentare, come già avviene in Svizzera, le strisce dipinte in negativo con vernici non scivolose ed i faretti direzionali che illuminano le strisce di sera.
10) Educazione stradale. Spesso gli incidenti sono provocati anche dal comportamento dell`utente debole che non rispetta il codice della strada. Vediamo le regole più violate che non sono mai state fatte applicare (non ci risulta che qualcuno sia mai stato multato per queste violazioni):
· Ciglio della strada. Il codice stabilisce che quando mancano i marciapiedi o fuori dai centri abitati i pedoni hanno l`obbligo di circolare in senso opposto a quello di marcia dei veicoli ed in fila indiana. Chi viola questa regola dovrebbe pagare una multa da 19,95 a euro 81,90 (art. 190).
· Posizione dei veicoli sulla carreggiata. I veicoli devono circolare in prossimità del margine destro della carreggiata, anche quando la strada è libera. Le biciclette non possono viaggiare in gruppo. Multa da 33,60 euro a 137,55 (art. 143 cod. str.).
· Luci. Durante la sosta e la fermata di notte dovrebbero sempre essere tenute accese le luci di posizione. Multa da 344,40 euro a 1.376,55 (art. 176 cod. str.). Rispettare questa regola potrebbe impedire di essere investiti scendendo dall`auto. Utile poi scendere dall`auto dalla portiera di destra. Rispetto ai famosi giubbotti retroriflettenti previsti dal nuovo codice, il Ministero non ha ancora emanato il decreto che li omologa.
· Strisce pedonali. I pedoni devono servirsi degli attraversamenti pedonali, salvo che distino più di cento metri dal punto di attraversamento. Si può attraversare la carreggiata solo in senso perpendicolare e non si possono attraversare diagonalmente le intersezioni. Se non si è sulle strisce la precedenza è degli automobilisti. Non si può passare davanti agli autobus o ai tram in sosta alle fermate. Multa da 19,95 a euro 81,90 (art. 190). Quando si attraversa non bisogna mai correre, dare segni di incertezza o tornare indietro dopo che si è giunti in mezzo alla carreggiata.
· Cambio di direzione. Chi va in bicicletta o sui vecchi motorini senza frecce deve effettuare le segnalazioni a mano, alzando verticalmente il braccio qualora intenda fermarsi e sporgendo, lateralmente, il braccio destro o quello sinistro, qualora intenda voltare. Non si tratta di una vecchia abitudine dei nostri nonni, ma di una regola ben precisa del codice della strada. Multa da 33,60 euro a 137,55 (art. 154 cod. str.).