Carte di credito finanziarie sul banco di accusa nella città stabiese. Dopo la denuncia di qualche mese fa dell’ufficio Codacons della provincia a sud di Napoli, qualche mese fa, l’altro giorno al tribunale di Torre Annunziata, è stata emessa la sentenza di primo grado (numero 1819 del 2008, unica in Italia, nel suo genere) del giudice di pace di Sorrento, Eliso Desiderio, che condanna una nota società di finanziamenti di fama nazionale, alla restituzione delle somme indebitamente acquisite da un cliente ignaro e al versamento delle spese di giudizio. Una condanna esemplare, come commentano dall’associazione a tutela dei consumatori di via D’Annunzio, che hanno ricevuto finora la segnalazione di oltre cinquanta casi di questo tipo, e di cui è stata inviata già una nota informativa all’Isvap (Istituto di vigilanza assicurazione privata e interesse collettivo), all’Antitrust e agli altri Codacons nelle altre Regioni, e che a breve probabilmente arriverà anche alla Class action. Il raggiro, sempre a detta del Codacons, per la prima volta accende i riflettori sulle carte di credito «a consumo», come vengono solitamente definite, che permettono una certa liquidità mensile (da 1500 a 5000 euro) alle famiglie che devono affrontare spese improvvise o non preventivate, ma molto spesso ritardano i tempi di estinzione del debito con voci nuove apparse improvvisamente sugli estratti conto dei clienti-vittime dell’inganno economico. Lo precisa Anna Baccari avvocato e presidente dell’ente a difesa dei cittadini (presente con una sede oltre che nella città delle acque anche a sant’Agnello a via Balzamo, 71) che invita coloro che avessero notato un’indicazione «particolare» sul proprio estratto conto a rivolgersi subito al Codacons del proprio territorio. «La società finanziaria è stata condannata per illeggittima applicazione della garanzia assicurativa riferita al credito erogato – ha detto la responsabile dell’ufficio del rione San Marco – prima di tutto perché non ha potuto dare prova di contratto stipulato con il cliente, né reso nota la società in rappresentanza del consumatore divenendo essa stessa beneficiaria. Inoltre – ha concluso la presidente Baccari – questo ha creato indirettamente una variazione delle condizioni pattuite del tasso d’interesse, cioè del tag e del taig, a tutto svantaggio del cliente inconsapevole del contratto successivo e del significato della spesa aggiunta che poteva raggiungere anche i 25 euro a ogni rendiconto mensile con una sigla sconosciuta». Infine, l’appello del Codacons ai cittadini che utilizzano le carte di credito più diffuse per le piccole spese tutto l’anno. «Bisogna sempre fare attenzione alle indicazioni iniziali di avvio del rapporto – ha concluso l’avvocato Baccari- e verificare che le spese mensili restino invariate fino all’estinzione del prestito, altrimenti si rischia di finire in una situazione simile». Per maggiori informazioni o denunce di truffe, l’ufficio Codacons stabiese è a disposizione degli utenti tutti i giorni allo 0818728918.