"Ero più esterrefatto di fronte alle due pagine pubblicate di giovedì su "La Nuova", mentre sulle tre pagine di oggi (ieri per chi legge, ndr) sono più tranquillo e riflessivo, perchè sapevamo tutti queste cose o, quanto meno, ci immaginavamo che fossero così". E’ il commento del portavoce del Carspac 1, Valerio Cellini, sulla conclusione delle indagine sul crac Coopcostruttori. Un Carspac ancora e più che mai spaccato in due frange, tanto da aver lacerato i rapporti fin dall’inizio della questione. Oggi, più che mai, questa spaccatura sta generando situazioni incontrollabili in vista delle prossime assemblee. Chi, invece, è riuscito a rimettere sotto lo stesso tetto il Carspac, è stata l’indagine appena conclusa da parte della procura della Repubblica di Ferrara. Carspac 1 e 2, non aspettavano altro, poichè, di fronte alla notizia che le indagini sono concluse e che è stata mossa nei confronti dei vertici dell’allora Costruttori l’accusa di associazione a delinquere, condividono i termini e gli argomenti. Cellini, prudentemente, non si lascia andare però a sfoghi come conseguenza di ciò che ha accumulato in questi cinque anni d’attesa, ma, riflettendo, spiega: "E’ giusto che la giustizia faccia il suo corso e che coloro che vengono indicati quali possibili responsabili di questa triste vicenda abbiano la possibilità di difendersi. E’ il minimo che si possa dire, anche se – spiega Cellini – noi, come Carspac, le avevamo dette queste cose nelle varie assemblee e ha ragione Massimo Cricca quando dice oggi (ieri, ndr) su "La Nuova" che ciò che è stato scritto l’avevamo vissuto davvero e che rappresentava una mostruosità e che prima poi sarebbe venuta alla luce. Gli allora vertici di Costruttori – tiene a precisare Cellini – hanno fatto un pressing sulla base soprattutto per avere il massimo del sostegno economico. Debbo però dire che siamo stati tutti quanti dei paganelli (pesce di scoglio che abbocca anche se nell’amo ci si mette la pelle del salame all’aglio, ndr). Abbiamo abboccato senza farci venire in mente un dubbio sul che cosa poteva accadere e questo è il mio peggior rammarico". Fra gli accusati in concorso ci sono anche i vertici della Legacoop. Cambierà il vostro atteggiamento nei loro confronti, visto che, come Carspac 1, avete chiesto dialogo per un terzo tempo di solidarietà? "Noi – spiega Cellini – ci siamo sempre rivolti alla Legacoop parlando di responsabilità politiche e morali e per questo gli abbiamo detto "dateci i nostri soldi". Adesso sono subentrate responsabilità giuridiche in concorso, ovviamente tutte da provare. Come ci atteggeremo dopo quello che ha scritto la "Nuova"? Lo decideremo la sera del 17 prossimo, quando ci riuniremo come coordinamento del Carspac no Codacons. Io sono convinto, e l’ho sempre detto nelle assemblee, che – conclude – la cosa migliore è parlare e informare senza tacere e comunque chiederemo alla Lega molto di più dei tempi supplementari".