SI PRESENTANO alla porta, o chiamano prima per un appuntamento. Mostrano un catalogo di prodotti che saranno disponibili presso un nuovo grande ipermercato che aprirà a breve nella zona. Quindi, chiedono di firmare un contrattino per una "bonus card". Una specie di carta di fidelizzazione per accumulare punti, dicono. In realtà, così facendo, le vittime si impegnano ad acquistare merce. Anche per cifre esose, fino a cinquemila euro. Così agiscono i fantomatici "addetti alla promozione" che, da tre mesi a questa parte, stanno prendendo di mira soprattutto giovani casalinghe fiorentine. La segnalazione ? e l’appello a fare attenzione e a non firmare nulla ? arriva da Codacons Toscana. "In poco tempo ? spiega la presidente Silvia Bartolini ? ci siamo trovati a trattare una decina di casi di questo tipo". "Non escludiamo ? prosegue ? di intraprendere a breve delle cause per chiedere l’annullamento di questi contratti per vizio del volere e per le modalità poco trasparenti con cui queste società hanno indotto le persone a firmare, utilizzando, tra l’altro, dei modelli contrattuali non conformi". "Valuteremo, inoltre ? conclude la Bartolini ? la possibilità di agire penalmente". Gli addetti alla promozione che distribuiscono, a loro dire, bonus card per nuovi ipermercati, in realtà, ‘lavorano’ infatti per società che si chiamano in modo diverso, ma hanno tutte la sede nel padovano. Probabilmente, ipotizza Codacons Toscana, fanno capo allo stesso titolare, che chiude e riapre l’attività cambiando ragione sociale. In ogni caso, il numero telefonico di queste srl inizia di solito con il prefisso di Padova, 049, o con l’199. Gli addetti si presentano due volte a domicilio. La prima con il catalogo dei prodotti e il modulo per la card, poi tornano a chiedere il pagamento della merce ordinata. Le casalinghe cadono dalle nuvole, e i ‘consulenti’, insistendo, fanno notare che il contratto è ormai firmato. Possono offrire qualche sconto o far loro comprare altra merce, anziché quella ordinata. In ogni caso, però, la merce va pagata. E alle vittime che non hanno disponibilità sul momento, viene proposto di pagare in comode rate, avvalendosi di una finanziaria. A oggi, le signore che si sono rivolte a Codacons per segnalare la truffa, pur avendo già pagato, non hanno ancora ricevuto la merce acquistata. "Il consiglio ? sottolinea ancora la presidente di Codacons, Silvia Bartolini ? è quello di declinare ogni proposta di visita a domicilio e di non firmare assolutamente niente, perché poi, trascorsi dieci giorni dalla sottoscrizione del contratto, esso si formalizza e non è possibile neanche esercitare il diritto di recesso". CHI, INVECE, avesse firmato questi contratti, ma da meno di dieci giorni lavorativi dalla sottoscrizione, può ancora esercitare il diritto di recesso mediante lettera raccomandata, senza alcuna penalità e senza specificarne il motivo.