Non solo piccioni. Tra i volatili che il Codacons ritiene possano rappresentare un pericolo per la salute dei cittadini, in questa fase di emergenza e di incertezza relativamente all’influenza aviaria, ci sono anche gli storni, presenti in tutte le grandi città.
Come noto gli storni, a Roma come a Milano, al nord come al sud d’Italia, arrivano in inverno e invadono le strade e i rami degli alberi, rappresentando, con le loro feci rilasciate ovunque, un vero e proprio incubo per i cittadini.
E proprio le loro deiezioni ? sostiene il Codacons – rappresentano un rischio. Si legge infatti sul sito internet del Ministero della Salute: ?Gli uccelli infetti, anche se non visibilmente malati, eliminano il virus con la saliva, con le secrezioni respiratorie e con le feci; il contatto di uccelli suscettibili con questi materiali, o con acqua contaminata da questi, determina la trasmissione dell’infezione; la trasmissione fecale-orale è la modalità di trasmissione più comune. Il virus può sopravvivere nei tessuti e nelle feci di animali infetti per lunghi periodi, soprattutto a basse temperature (oltre 4 giorni a 22°C e più di 30 giorni a 0° C. L’uomo può infettarsi con virus dell’influenza aviaria a seguito di contatti diretti con animali infetti, e/o con le loro deiezioni?.
In base al principio di precauzione, il Codacons chiede di prendere gli opportuni provvedimenti per allontanare gli storni dalle città, come forma di tutela dei consumatori e per evitare possibili contagi tra volatili.
Si apprende inoltre che nei vari allevamenti d’Italia molti polli, a causa del forte calo dei consumi di carne bianca da parte dei consumatori, vengono in questi giorni uccisi, per far fronte alla produzione in eccesso rispetto alla domanda. Il Codacons chiede di destinare le carni dei polli uccisi alle popolazioni bisognose o colpite ultimamente da disastri naturali come Pakistan o Guatemala, evitando inutili sprechi di cibo.