SELVAZZANO. Hanno deciso di rivolgersi al Codacons per ottenere giustizia nei confronti di Etra che, anche dopo la sentenza della Corte Costituzionale dello scorso ottobre che sancisce che gli utenti non devono pagare la quota relativa alla depurazione dell’acqua se non son allacciati al depuratore, ha inserito la voce nella bolletta. A rivolgersi all’associazione dei consumatori Antonio Massaro anche a nome delle famiglie Piasentin Modenese e Rampazzo, spinto anche dalle numerose telefonate con richiesta di chiarimenti che gli sono giunte da tanti cittadini di Selvazzano. Ad occuparsi della vicenda per Codacons l’avvocato Mariela Melandri che si è rivolta direttamente a Etra, informando anche il sindaco Paolo Fortin, con una diffida. La Melandri chiede il ritiro delle bollette «errate», come la stessa direttrice dell’Ato Brenta aveva assicurato telefonicamente l’11 novembre scorso avrebbe fatto allo stesso Massaro, e l’emissione di nuove bollette decurtate della quota relativa alla depurazione cosa che dovrà avvenire anche in tutte quelle future. Inoltre per conto dei cittadini si preannuncia un’azione per il recupero di quanto non dovuto per un pregresso che risale fino a 10 anni prima, anche se a Selvazzano la lotta su questo tema è iniziata nell’ormai lontano 1991, con la creazione di un Comitato «contro il caro bollette» trasformato poi in associazione che contava circa 900 famiglie. «Le persone che mi hanno contattato sia personalmente che via telefono chiedono le modalità per ottenere sia i rimborsi pregressi che come attuare da subito la decurtazione – precisa Massaro – I miei concittadini mi hanno fatto capire di essere interessati alla parte economica della vicenda più che a quella politica». Come è facilmente intuibile.