Si tratta dell’influenza che si presenterà nel corso del prossimo inverno: infatti mutano tutte e tre i ceppi virali che la compongono. E se lo scorso anno, nel Riminese, ne ha messi a letto circa 30 mila, gli epidemiologi, nei prossimi mesi, se ne aspettano almeno cinquemila in più. E la stima sembra decisamente ottimistica. Come ogni stagione che si rispetti l’epidemia avrà il suo nome che, in genere, deriva dal Paese che per primo individua il nuovo ceppo virale. La conosceremo come l’"Australiana" visto che il più aggressivo dei tre nuovi virus arriva proprio dallo Stato dei canguri (nome in ‘codice’: A/H3N2). Le altre due new entry sono un po’ meno ‘cattive’, ma non certo da sottovalutare. Almeno secondo gli esperti che si sono riuniti in Portogallo per la terza conferenza europea sull’influenza. L’Ausl di Rimini è pronta a fronteggiare l’onda d’urto con circa 70 mila dosi di vaccino da distribuire gratuitamente a tutte le persone che hanno dai 65 anni in su e a partire dai sei mesi di vita se si è in presenza di malattie croniche. Le indicazioni relative al periodo di vaccinazione, evidenziate dal ministero della Salute, consigliano di iniziare già dalla metà di ottobre. A tal proposito c’è una nota polemica del Codacons che dichiara: "Negli ultimi anni il vaccino si è rilevato inefficace per molte persone perché messo in commercio troppo presto dalle case farmaceutiche, al solo scopo di aumentare i ricavi e battere la concorrenza". Francesco Toni, direttore del Dipartimento di Sanità pubblica dell’Ausl conferma l’opportunità "almeno per quanto riguarda le nostre zone, di fare il vaccino a partire dai primi di novembre, visto che il picco, secondo quanto abbiamo potuto osservare negli anni passati, si ha dalla metà di gennaio in poi". Certo, quest’inverno con la mutazione di tutti e tre i ceppi virali, sconosciuti alla memoria del nostro sistema immunitario, l’influenza potrebbe presentarsi anche un po’ anticipatamente, come conferma Toni. Il quale fa comunque presente "che il vaccino ha efficacia dopo un paio di settimane dalla somministrazione, quindi dai primi di novembre il periodo sarebbe, comunque, quello giusto". Per quanto riguarda la sintomatologia, secondo il medico, sarà sicuramente più acuta: "Febbre più alta, tosse più forte, ma quelli che si devono preoccupare maggiormente sono le persone anziane e con malattie cronicizzate". Secondo i dati forniti nel corso della conferenza portoghese in Italia, ogni anno, l’influenza causa dai 7.500 agli 8.500 decessi, l’80 per cento riguarda persone che hanno superato i 65 anni, mentre il Centro europeo per il controllo delle malattie segnala che annualmente, nei Paesi dell’Unione, le persone che muoiono a causa della sindrome influenzale sono circa 40 mila.