Nuova stretta dell’Antitrust sulle suonerie dei cellulari, dopo l’indagine conoscitiva condotta la scorsa estate assieme all’Agcom sui servizi in mobilità. L’autorità presieduta da Antonio Catricalà ha comminato ieri cinque multe, per un totale di 1,16 milioni di euro: da un lato Neomobile, società che produce contenuti, dall’altro i quattro operatori: Telecom Italia, Vodafone, Wind e Tre. Tutti i soggetti sono stati citati «per pratiche commerciali scorrette riguardanti un abbonamento settimanale per ricevere contenuti multimediali, tra cui le suonerie». Secondo l’Antitrust, nell’offerta commerciale non erano «chiariti i costi e le modalità di fruizione, inclusa la disattivazione. In particolare veniva attribuita enfasi alla gratuità degli sms e alla possibilità di ricevere una suoneria gratis, omettendo che si trattava di abbonamento a un servizio di ricezione di contenuti multimediali, riportato in una nota di carattere e grafica sproporzionate rispetto al messaggio pubblicitario». Il provvedimento dell’Agcm si riferisce, in particolare, come si legge nel bollettino n. 37 pubblicato ieri, a comunicazioni apparse tra la fine del 2007 e la primavera scorsa, sul sito internet Dindo.com e sul settimanale Cioè. Nello specifico, le multe ammontano a 115mila euro per Neomobile, a 315mila euro per Telecom Italia, 285mila euro per Vodafone, 265mila per Wind e 180mila per Tre. Commenti positivi sull’intervento dell’Antitrust sono giunti dalle associazioni dei consumatori, con Adusbef e Federconsumatori che chiedono «più risorse per sostenere l’attività del Garante ». Soddisfazione arriva anche dal Codacons, che argomenta: «Il fenomeno delle suonerie genera in Italia un business annuo di 800 milioni di euro, ma sono troppe le pratiche scorrette in questo campo ». Sempre secondo il Codacons il prezzo medio di una suoneria va da 3 a 5 euro, e tra le principali scorrettezze a danno degli utenti ci sarebbe «la prassi di non specificare l’avvenuta adesione ad abbonamenti settimanali, nonché quella di non indicare chiaramente come disdire il servizio di invio suonerie direttamente sul cellulare». Secondo la School of Management del Politecnico di Milano, nel 2007 il mercato complessivo dei contenuti "mobili" si è attestato a 1,2 miliardi, in crescita del 15% sull’anno precedente. «I servizi non richiesti sono di casa sui cellulari, una piaga che rappresenta un’emergenza nelle tlc», scrive il Movimento difesa del cittadino, secondo il quale il 41% dei minorenni ha sul proprio cellulare servizi attivati in modo non consapevole. Se gli operatori di telefonia hanno preferito non commentare, all’Antitrust risponde Gianluca D’Agostino, amministratore delegato di Neomobi-le: «Faremo ricorso perché riteniamo che il merito e l’entità di questa sanzione non siano corretti. Nel 2007 la normativa del settore non era ancora stata codificata e così ci siamo mossi applicando le linee-guida europee. A giugno siamo stati promotori, insieme con altri player, di un codice di autodisciplina e auspichiamo in tavolo di confronto con l’Agcm». daniele.lepido@ilsole24ore.com I SOGGETTI Coinvolti tutti gli operatori mobili: Telecom Italia, Vodafone, Wind e Tre, più Neomobile che fornisce contenuti «a valore aggiunto»