Ancora una volta il capo del Governo, che continua ad offendere milioni di famiglie, costrette a ricorrere al credito al consumo e ad indebitarsi anche per comprare beni primari come il pane e la pasta accedendo alle spese rateali offerte dai supermercati a tassi di interesse del 20 per cento l’anno, propagandando ?un vasto e diffuso benessere?, promette un altro taglio delle tasse per 12 miliardi di euro !
La maggioranza delle famiglie italiane affermano ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI, che credono più ai loro conti falcidiati da manovre e manovrine, aumenti, rincari, rincarini, aggiustamenti e ritocchini, piuttosto che alla propaganda del governo ed alle frottole del premier, portano ancora sulla loro pelle l’ultima riduzione fiscale: 20-30 euro in media mensili, dati per lo più agli abbienti, a fronte di una stangata senza precedenti su bolli, tariffe, Ici, Ire, Tarsu, bollette elettriche e del gas, benzina, servizi bancari, introducendo ben 30 euro per ricorsi ai giudici di pace in precedenza esenti, negando così l’accesso alla giustizia a milioni di consumatori per controversie rendendo antieconomica l’impugnazione.
ADUSBEF, CODACONS e FEDERCONSUMATORI rammentano al premier che gli omessi controlli sui prezzi hanno determinato un trasferimento forzoso di 52 miliardi di euro, dalle tasche dei consumatori a quelle di coloro che determinano prezzi e tariffe, e tale continua erosione non sembra arrestarsi neppure nel 2005, quando ? secondo le più attendibili stime – ci saranno rincari pari a 1.176 euro a famiglia con i consumi annui che passeranno da 27.139 euro del 2004 a 28.315 euro.
Questa graduale erosione dei redditi delle famiglie ribadite anche dai dati sulla crescita esponenziale del credito al consumo, confermano che ci troviamo di fronte alla più grave crisi economica del dopoguerra, aggravato da politiche economiche, inserite in finanziaria, che accentuano le stangate su bolli (anche sui conti correnti bancari), concessioni, aumenti di tariffe autostradali e di bollette varie (telefoniche, del gas ed elettriche), di Ici, Tarsu, Irpef ed Irap Regionali,bolli auto, tariffe aeree per un controvalore di 10,2 miliardi di euro a fronte di promesse riduzioni fiscali, pari a 5,7 miliardi di euro, con un saldo negativo pari a 4,5 miliardi di euro, che da solo comporta un gravame insopportabile di 225 euro a famiglia.
A fronte di tagli fiscali pari a 20-30 euro medi al mese, le famiglie italiane dovranno quindi sopportare aumenti nel 2005 di 98 euro, con un saldo negativo, per l’80 per cento della popolazione, di 78 euro a famiglia, dopo che nel 2004 avevano subito una stangata pari a 89 euro mensili. Invece di tagliare le unghie a monopoli, oligopoli e cartelli, investire nella ricerca e nell’innovazione, liberalizzare le professioni, approvare una legge a tutela del risparmio per restituire la fiducia al mercato ed ai risparmiatori traditi sanzionando, come negli Stati Uniti con 20 anni di carcere coloro che falsificano i bilanci, l’unica ossessione del governo è stata quella di depenalizzare i reati societari, dimezzare le prescrizioni mettendo a repentaglio anche alcuni grandi processi come Bipop Carire, Cirio, Parmalat, approvare a tambur battente, leggi ad personam per se stessi ed alcuni sodali.
Si astenga, dunque, egregio presidente del Consiglio,dal promettere tagli fiscali per 12 miliardi di euro, perché gli italiani hanno già provato sulla loro pelle che tali promesse occultano stangate per almeno 24 miliardi di euro.