Irregolare nel Lazio una scuola su due: solo il 49 per cento degli istituti ha il certificato di agibilità statica e solo il 45 per cento quello di agibilità igienico-sanitaria. Leggi e commenta E non finisce qui: una scuola su quattro sul territorio regionale non presenta il certificato di prevenzione incendi, gli impianti elettrici a norma e le porte antipanico. Il 30 per cento, infine, non è dotato di scale di sicurezza. La bocciatura è il risultato di una ricerca condotta nei mesi scorsi dal Codacons e presentata solo poche settimane fa. Dati forse più incoraggianti di quelli nazionali (tre su quattro le scuole «fuorilegge» in Italia, sempre secondo l’associazione dei consumatori), ma che fotografano comunque uno scenario da non sottovalutare. Si tratta di statistiche, tra l’altro (in regola solo la metà delle scuole) che trovano un riscontro quasi esatto nell’ultimo rapporto stilato da Cittadinanzattiva, presentato a settembre e tornato tristemente alla ribalta dopo i drammatici fatti del Torinese. Al termine di un’ampia analisi trasversale sulla sicurezza, la qualità e il comfort delle scuole di tutta Italia, la ricerca ha visto i due istituti-campione dell’hinterland capitolino, il «San Giusto» di Fregene e la «Tittoni» di Bracciano, rispettivamente nelle categorie «buono» e «appena sufficiente». Una situazione che però sarebbe ancora più drammatica stando a un dossier preparato da Azione giovani della Capitale (il movimento dei ragazzi di An) e che vedrebbe addirittura il 90 per cento degli istituti della provincia di Roma privo di alcune necessarie autorizzazioni e certificati di sicurezza. Cifre pesantissime, duramente contestate e rimandate al mittente dalle amministrazioni locali di centrosinistra. Eppure la situazione tanto rosea non deve essere, se è vero che sia la Regione Lazio che la Provincia di Roma hanno dedicato alla messa in sicurezza e alle più varie opere di manutenzione ordinaria e straordinaria fette cospicue del loro bilancio. Se la Regione è corsa ai ripari stanziando 40 milioni solo ad agosto scorso, spiccano i cento milioni di euro previsti nel Piano pluriennale delle opere della Provincia per interventi di messa in regola di decine e decine di scuole: quattro pagine fitte che dimostrano come sul territorio in troppe scuole ci sia ancora tanto lavoro da fare. E proprio stamattina è stata convocata dall’assessore competente una riunione con i dirigenti tecnici per «tornare a individuare le eventuali criticità degli istituti della Capitale e del territorio e calendarizzare gli interventi più urgenti». Sperando che non sia troppo tardi.