La verità è che quello che è accaduto nel liceo di Rivoli «non è purtroppo un episodio isolato»: le scuole andrebbero «sistematicamente sottoposte a interventi strutturali di manutenzione straordinaria» per evitare tragedie come quella di Vito Scafidi. Da tecnico, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e capo della Protezione civile Guido Bertolaso non usa giri di parole per dire che l’unico modo per garantire la sicurezza negli istituti scolastici è investire soldi per l’edilizia e la messa a norma. Almeno 13 miliardi, se si vuole intervenire sulle 57 mila scuole pubbliche e private del Paese. servono 13 miliardi Ma Bertolaso, stavolta da politico, dice anche un’altra cosa: non è possibile dimenticare che strutture centrali ed enti locali di ogni colore politico e «all’unanimità» hanno prorogato, a colpi di decreti «di fine anno», il rinvio dell’applicazione anche nelle scuole della legge 626, quella sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Ed è «inaccettabile», nonché «vergognoso», che la «legge madre» di tutte le norme per la sicurezza non sia applicata laddove «mandiamo i nostri figli a crescere», cioè nelle scuole. Una denuncia chiara, su cui il «Parlamento deve intervenire con la massima attenzione», avviando «un serio programma di intervento e di prevenzione sulla base di quelli che sono elementi, i soldi, le procedure e le capacità di intervento». Nell’informativa alla Camera, Bertolaso sottolinea che da una prima valutazione è possibile escludere «un cedimento della struttura principale», che «non è crollata e non risulta apparentemente danneggiata». «Sembra che il crollo ? dice ? sia stato causato dal cedimento di un controsoffitto pesante, del peso presumibilmente di 150 chilogrammi per metro quadro, ancorato alla struttura principale del solaio di copertura e alla tubazione metallica appesa al solaio». «manutenzione straordinaria» La tragedia della scuola di Rivoli sarebbe potuta avvenire in altre centinaia di istituti, ammette però Bertolaso. «Le scuole andrebbero sottoposte a interventi di manutenzione straordinaria. Ed è di tutta evidenza come queste situazioni divengano ancora più pericolose e bisognose di interventi urgenti nelle zone del Paese soggette a rischio sismico». Ora la priorità è selezionare gli interventi più urgenti, quelli delle scuole nelle zone ad alto e altissimo rischio sismico, che già da soli richiedono quattro miliardi. A disposizione, spiega il sottosegretario, ci sono 250 milioni (legge 23/1996) per l’edilizia scolastica, che hanno generato investimenti per 940 milioni; 500 milioni del piano straordinario approvato dopo il crollo della scuola di San Giuliano di Puglia e già in corso di spesa; 75 milioni a disposizione da subito per gli interventi di adeguamento sismico nelle cento scuole ritenute più a rischio. «Ma l’impegno massimo ? prosegue il sottosegretario ? deve servire per avviare un serio programma di prevenzione e cancellare la vergogna delle proroghe della 626. Lo dobbiamo ai bambini di San Giuliano, a Vito, ai genitori». In effetti le scuole italiane, come confermano i Vigili del Fuoco, non stanno bene: su circa diecimila edifici scolastici esaminati, il 60% non ha il certificato di idoneità statica e addirittura il 75% non ha quello per la prevenzione incendi. la mappa dei rischi Friuli Venezia Giulia ? In buona parte degli edifici i lavori sono stati fatti, ma manca l’agibilità per il 51% delle scuole. Veneto ? Una scuola su due ha più di 35 anni; l’agibilità statica, secondo un’indagine Ecosistema 2008, è garantita per il 65%. Ma le ultime segnalazioni parlano di problemi in alcuni edifici di Elementari e Medie. Lombardia ? Dopo il crollo di Rivoli in quasi tutte le province lombarde sono stati avviati checkup e controlli. Secondo il Codacons, il 70% degli edifici non avrebbe il certificato di agibilità statica e le scale di sicurezza, l’81% quello di prevenzione incendi, il 10% l’agibilità igienico-sanitaria, il 58% gli impianti elettrici a norma e il 55% le porte antipanico. Abruzzo ? Ammonta a 10 milioni e 600 mila euro la somma che la Regione Abruzzo ha destinato alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. A beneficiare della somma stanziata saranno 92 scuole della regione. Campania I Vigili del Fuoco sono intervenuti per compiere una serie di verifiche in diverse scuole di Napoli e provincia per accertare la staticità degli edifici. Nel capoluogo inagibile la scuola elementare del 67° circolo. Nella scuola materna statale «Picione» di Cercola (Napoli), pezzi di intonaco sono caduti in un’aula, senza provocare feriti. Calabria ? Tra le sette scuole meno sicure d’Italia, secondo il rapporto di Cittadinanzattiva relativo al 2007 e pubblicato a settembre, tre edifici si trovano a Lamezia Terme. Sardegna ? Due scuole chiuse a Sassari per infiltrazioni dal soffitto. QUI BERGAMO A Bergamo, il Movimento studentesco annuncia che si sta attivando «per realizzare un dossier sullo stato delle scuole superiori in Bergamasca, per documentare e denunciare i potenziali rischi delle strutture orobiche». «È inaccettabile ? si legge in una nota, in cui il movimento solidarizza con gli studenti del Liceo Falcone, in sciopero per l’inadeguatezza del riscaldamento ? morire a scuola come successo a Vito. La situazione bergamasca non è tragica, ma neanche trascurabile: sono molti gli istituti deficitari. Per quanto riguarda gli istituti superiori, segnaliamo altre preoccupanti situazioni: il liceo artistico di Bergamo, il Vittorio Emanuele e l’Esperia».