La Commissione saldi si è riunita ieri a Palazzo Moroni per rinnovare il decalogo che dalla sera del3 gennaio 2009 dovrà orchestrare le svendite in maniera politicamente corretta. Il confronto ha coinvolto davanti all’assessore comunale al Commercio Ruggero Pieruz, rappresentanti di Camera di Commercio, Ascom, Confesercenti, Federmoda, che di fronte alla proposta lanciata dalla Codacons di uniformare i saldi a livello nazionale facendoli partire il 15 dicembre per supportare consumi ed economia, hanno risposto unanimemente un secco no. Non solo perché il rimedio al collasso finanziario non sta in questo, secondo gli addetti ai lavori, ma anche perché Padova non ha alcun motivo per discostarsi dalla proiezione nazionale degli studi della Confcommercio che per questo Natale prevede, al netto dall’inflazione, un più 1 per cento degli incassi sul 2007. Percentuale irrisoria di per sé, ma se calibrata in rapporto al momento storico nerissimo, prende decisamente un’altra dimensione, soprattutto sul piano psicologico.«Nessun cataclisma» dicono dunque. Il summit è servito per ribadire il manuale padovano di controllo, sottoscritto da tutte le associazioni di categoria, che si impegnano a controllare i loro associati su sconti, cartellini, cambio merce, qualità. «E infatti il fenomeno dei furbetti assicura Pieruz con questo sistema si è decisamente ridotto».Come per gli scorsi saldi estivi verrà istituto unosportello gratuito per ireclami, come pure il servizio conciliazioni offerto dalla Camera di commercio per icontenziosi al di sotto dei 1000 euro. Servizio che la scorsa estate ha contato zero clienti. Infine ilnumero verde 800510052, aperto dalla sera del 3 gennaio al 28 febbraio del prossimo anno (domeniche escluse), per qualsiasi chiarimento di cui i consumatori avessero bisogno.Chiarissimo da ora è invece il dissenso corale sulla proposta dei saldi precoci. Nicola Rossi (presidente Confesercenti Padova): «Possiamo anche fare saldi a ciclo continuo commenta provocatoriamente ma non è questo il sistema per muovere l’economia. Ripeto: bisogna detassare le tredicesime e revisionare gli studi di settore, e non fingere di non dovere fare i conti con affitti, competenze, tasse».Franco Pasqualetti (presidente Federmoda): «I saldi sono un momento fisiologico che rientra in un ciclo preciso del Commercio. Farli all’inizio stagione significa o farli finti o smerciare capi che nulla hanno a che fare con la collezione nuova ma sono chissà che avanzi di magazzino. Non dobbiamo poi dimenticare che Natale è sempre Natale e Padova non è certo una città che ignora questo sentire».Da Parigi dove si trova per ritirare un riconoscimento, l’assessore provinciale al Commercio Flavio Manzolini invia la sua educata tiratina d’orecchi: «I saldi sono una politica d’aiuto al sostegno del commercio e questo devono restare. A loro volta i commercianti devono ricordarsi che i consumatori vogliono e meritano sconti reali su prodotti di qualità e non pensati ad hoc per le svendite».