Le compagnie telefoniche Tim e Vodafone sono entrate in un “doppio mirino“: ieri sono partite le ispezioni decise dall`Authority per le comunicazioni (Agcom) e dall`Antitrust. Il tutto è partito dagli esposti dei consumatori sul cambio delle tariffe operato quest`estate e comunicato ai clienti solo via sms. Rincari effettuati su vecchi piani tariffari ormai ritenuti dalle due aziende troppo economici: secondo Altroconsumo, possono costare dai 49 agli 83 euro annui, fino a picchi del 100% per alcune chiamate. Contro il rialzo delle tariffe si sono mossi anche Adoc, Adusbef e Federconsumatori, mentre il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Roma. I clienti interessati dovrebbero essere circa 9 milioni, 3 milioni in possesso di schede Tim e 5-6 milioni sotto il brand Vodafone. L`Agcom cercherà di capire se le modifiche possano essere state “ingannevoli e omissive“, “in quanto – spiega – ai consumatori non sarebbero state fornite informazioni esatte e complete circa la natura, le caratteristiche e le condizioni delle variazioni del piano tariffario“. Via sms non sarebbero cioè stati specificati costi della variazione, costi del recesso, modalità di rimborso del credito residuo in caso di passaggio ad altro operatore e del bonus maturato ai fini di eventuali autoricariche. Per l`Antitrust “tali pratiche potrebbero considerarsi altresì aggressive in quanto idonee a limitare considerevolmente la libertà di scelta o di comportamento dei consumatori“. Le compagnie si difendono: Telecom “sta fornendo la massima collaborazione all`Agcom e all`Antitrust“, “ le verifiche confermeranno l`assoluta correttezza dell`operazione“. Vodafone precisa di aver informato i propri clienti non solo tramite sms, ma anche con un numero dedicato, il 42593, via web, al 190 e sui giornali. Una comunicazione “pienamente trasparente, che sarà accertata dalle Autorità “.