Nella vicenda di Radio Vaticana, che stenta a trovare una soluzione, il Codacons si chiede chi mai abbia finora consigliato la Santa Sede, così come appare anche dal sito di Radio Vaticana, sulla innocuità dei valori irradiati dalle sue radio, facendo sì che si riportasse espressamente ai superati limiti dell’ICNIRP, limiti elevatissimi che riguardano l’esposizione a breve termine e non certo l’esposizione prolungata ai campi elettromagnetici.
Eppure più volte questa associazione internazionale, denominata ICNIRP, cui fanno riferimento tutte le memorie delle società di telefonia mobile e dell’ENEL, è stata oggetto di contestazione da parte dei ricercatori che denunciano la pericolosità dei CEM.
L’ICNIRP è un’associazione privata che da tempo indica agli Stati Europei la normativa tecnica da realizzare in materia di radiazioni non ionizzanti cioè di campi elettromagnetici ad alta e bassa frequenza determinando le scelte politiche dei Paesi.
Tuttavia negli ultimi anni la stessa ICNIRP è stata oggetto di contestazione per non avere riportato fedelmente alcuni studi anche epidemiologici esistenti sulla materia che fanno temere per la salute umana già in presenza di limiti centinaia di volte inferiori a quelli indicati dall’ICNIRP. ( ad. Es. per la bassa frequenza l’ICNIRP indica il limite di 100 microtesla quando lo stesso ISS indica in un rapporto del 1995 ? Istisan 1995/28 ? un incremento di leucemie già a 0, 2 microtesla)
Strano che la Santa Sede si sia affidata ciecamente a questi non conosciuti consulenti – di cui si vorrebbe conoscere il nome –, che l’hanno assicurata sulla non nocività dei cem nonostante venissero superati i valori voluti dal legislatore italiano a tutela della popolazione e contribuendo, in tal modo, alla realizzazione dell’ipotesi di fattispecie penale formulata dal Pubblico Ministero del Tribunale penale di Roma di ?getto pericoloso di cose? ai sensi dell’art. 674 del c.p. per il superamento dei 6 V/m del D.I. 381/98.