Inflazione peggiore del previsto ad agosto, con il tasso più alto dal 1996. Almeno in questo, in Europa "siamo campioni", come dice la leader degli industriali, Emma Marcegaglia. L’Istat rivede al rialzo l’indice nazionale dei prezzi al consumo: +0,1% su base mensile, +4,1% rispetto a un anno prima. Punte dell’iceberg, ancora una volta, i prezzi degli alimentari: il settore pane e cereali aumenta dello 0,6% rispetto a luglio e del 12,2% rispetto a un anno fa. Il pane, in particolare, registra un aumento dello 0,3% su base congiunturale e del 12,2% su base tendenziale, il prezzo della pasta cresce dell’1,1% rispetto al mese precedente e del 25,6% sul 2007. La pasta di semola di grano duro vola a +35,2%. L’indice dei prezzi al consumo misurato sul complesso dei beni ad alta frequenza di acquisto (alimentari, affitto e spese per la casa, carburanti, trasporti) è sceso dello 0,3% su base mensile, portando a +5,7% la variazione tendenziale, in lieve discesa rispetto al +6,1 di luglio. "La situazione delle famiglie è drammatica. Ci vuole una scossa economica", avvertono Federconsumatori e Adusbef. L’impennata del costo della vita, e le speculazioni in atto, sono il motivo della protesta che le associazioni di consumatori hanno organizzato per giovedì, a partire da piazza Montecitorio. "Sciopero della pagnotta", lo chiamano. Perchè questo è il simbolo dell’irrefrenabile aumento dell’inflazione, dicono i consumatori: l’anno prossimo per un consumo quotidiano di un chilo di pane si spenderanno circa 270 euro in più, per la pasta l’aumento sarà di poco inferiore ai 150 euro. L’obiettivo, allora, è boicottare l’acquisto di pane, pasta, e "di tutti i beni sottoposti a speculazione". I panificatori, dal canto loro, parlano di "demagogia", e di aumenti che sarebbero inferiori pure all’inflazione ufficiale. Comunque, le proposte dei consumatori vanno anche oltre, dalla definizione di panieri regionali e provinciali a prezzi calmierati per gli alimentari, dalla possibilità di scaricare i libri da Internet all’allineamento (vecchia polemica, mai risolta) tra le variazioni dei prezzi dei carburanti e il costo del petrolio. A proposito: i dati Istat di agosto rivelano che i carburanti sono in lieve calo, con la benzina verde che registra una diminuzione congiunturale del 4,2% e un incremento annuo del 10,5% contro il 13,1% di luglio. Il gasolio scende del 4,9% sul mese e sale del 23,8% sull’anno, contro il +31,4% di luglio. Tra gli aumenti più rilevanti rispetto all’estate 2007, quelli del trasporto aereo: +40,7% in un anno, mentre il trasporto marittimo sale del 12,3%. I prezzi degli stabilimenti balneari sono cresciuti dell’8,5%, quelli dei camping del 3,9% e i pacchetti vacanza del 6,2%. In discesa restano solo i medicinali (-5,5% tendenziale), le apparecchiature e il materiale telefonico (-19,1%). La Uil chiede al governo di affrontare il nodo stipendi e pensioni, depauperati dal calo vertiginoso del potere d’acquisto. E la Cisl torna su uno dei temi di confronto con Confindustria nella riforma dei contratti, e sottolinea quanto sia "irrealistico" fissare l’inflazione programmata all’1,7% e utilizzarla come base. Tra l’altro, Federconsumatori e Adusbef calcolano che il dato del 4,1% è "sottostimato: siamo al 6,1%". Per l’Adiconsum arriviamo all’8%. Quantificando: il Codacons teme una stangata da 1.700 euro a famiglia in un anno. Federconsumatori e Adusbef chiedono "urgentemente una diminuzione di prezzi e tariffe di almeno il 15-20%, l’abbattimento dei maggiori carichi fiscali per gli energetici, anche attraverso la definizione dell’Iva al 10% per il gas, oltre ad una forte detassazione per le famiglie a reddito fisso, lavoratori e pensionati". Le associazioni parlano della "gravissima situazione economica che incide soprattutto sulle famiglie a reddito fisso e meno abbienti: se si aggiunge il crollo verticale dei consumi si ha in tutta interezza il quadro disastroso del nostro Paese".