No allo sciopero dei postini previsto dal 28 gennaio al 26 febbraio! E` questa la richiesta del Codacons che chiede la sospensione di qualunque forma di protesta, almeno fino a quando non sarà recuperata e consegnata ai consumatori tutta la posta in giacenza. Altrimenti potrebbe essere ipotizzato il reato di interruzione di pubblico servizio.
Ricordiamo che il Codacons per primo ha denunciato la grave situazione verificatasi in Lombardia dove i consumatori stanno ancora aspettando bollette scadute a dicembre per le quali saranno costretti a pagare gli interessi di mora.
Il Codacons peraltro condivide le ragioni della protesta dei postini e chiede a Poste Italiane di rivedere i propri piani aziendali ormai chiaramente tesi a potenziare i servizi finanziari (Bancoposta) e assicurativi a scapito di quelli postali e mirati a potenziare il servizio commerciale (posta target, massiva …) e i corriere espresso, per i quali sono in concorrenza con altri, a scapito del servizio postale universale, ossia della normale corrispondenza (posta prioritaria, raccomandate, assicurate…). In questo senso va rivisto anche il piano sul personale, che mira a depotenziare il servizio di recapito e di sportelleria.
Il Codacons chiede, infine, una revisione della Carta della qualità dei prodotti postali. Attualmente, infatti, nessun rimborso è previsto per ritardi nella consegna della posta tradizionale, anche se si tratta di fatture. Inoltre solo il mittente, non il destinatario, può agire per chiedere un rimborso. Ma che interesse avrebbe ad esempio una compagnia telefonica a chiedere gli indennizzi previsti, visto che grazie al ritardo nel pagamento della bolletta incassa pure lauti interessi dal consumatore?