“Evidentemente in formula 1 sono così potenti da potersi permettere di violare tranquillamente le leggi nazionali, come se vivessero in un mondo a parte rispetto a quello dei comuni mortali“ è stato il commento del presidente del Codacons, avv. Marco Maria Donzelli, alla replica della Ferrari, secondo la quale “ci sono delle regole ben precise nel mondiale di F1, ?.i team non hanno mai coperto o sostituito nessuno sponsor“.
“Gradiremmo che anche la nostra amata Ferrari desse il buon esempio e cominciasse, perché no, a rispettare le leggi del Parlamento italiano. E` chiedere troppo? O forse è giusto che, in nome della conquista del campionato del mondo, si facesse un’eccezione? In fin dei conti ci sentiamo tutti un po’ ferraristi. Certo, ritenere che il Parlamento italiano debba passare in secondo ordine rispetto al circuito della Formula 1, è preoccupante.“
Il Codacons ha presentato nei giorni scorsi un esposto alla Guardia di Finanza, chiedendo di impedire “la diffusione, nel corso della manifestazione sportiva del Gran Premio d’Italia di Monza, di qualsiasi messaggio pubblicitario di prodotti da fumo, con particolare riferimento alle autovetture, alle tute e ai caschi dei piloti e dei meccanici ed ai cartelloni che, posti lungo tutto il percorso a favore di telecamera, riproducono i colori delle multinazionali del tabacco“, provvedendo “a sanzionare i responsabili delle violazioni che si dovessero ravvisare“. In sostanza la Guardia di Finanza potrà procedere nei confronti di tutti i team che sponsorizzano sigarette: Ferrari (Marlboro), McLaren Mercedes (West), Bar (Lucky Strike), Jordan Ford (Benson&Hedges).
Per il ricorso ex art. 700 del Cod Proc. Civ., fatto contro la Ferrari, è stata fissata l`udienza per il 3 ottobre. Ricordiamo che il Codacons ha chiesto al giudice anche di condannare la Ferrari ad attuare, a proprio spese, una campagna informativa di portata nazionale contro il fumo, quale misura idonea a correggere gli effetti dannosi delle eventuali violazioni accertate.
“Sarebbe bello se la Ferrari facesse questa campagna informativa spontaneamente, senza essere costretta dal giudice. Sarebbe stata la replica migliore. Un`occasione persa, almeno per il momento“ ha concluso Donzelli.