Pendolari sempre più arrabbiati nei riguardi di Trenitalia. Una rabbia che ha raggiunto il culmine con i disservizi degli ultimi giorni per soppressioni di treni e ritardi che, a detta degli stessi rappresetanti del comitato di pendolari della tratta ferroviaria Gemona-Udine, non dipendono dal maltempo degli ultimi giorni. Il culmine dei disservizi si è avuto giovedì sera quando, soppresso il treno delle 18 e 50 da Udine, i viaggiatori si sono trovati a dover prendere una corriera partita con un’ora di ritardo dopo le pressioni degli stessi pendolari poiché nessuno in stazione dava l’ordine al conducente: «Nel piazzale della stazione – ha raccontato Andrea Palese del comitato – c’erano due corriere ma, una volta saliti, queste non partivano. L’unico contatto che abbiamo avuto era con il responsabile dell’ufficio reclami di Udine. Non c’era alcun funzionario a cui far riferimento, così alla fine ci siamo trovati ad dover quasi occupare le corriere e, dopo esserci divisi tra chi andava a Gemona e chi a Tarvisio, abbiamo fatto pressioni al guidatore perché partisse. Per un’ora è regnata l’anarchia su quelle corriere». Quei bus sono partiti dopo le 20 e arrivati a Gemona alle 21:30. Intanto, all’insaputa degli stessi viaggiatori, da Udine alle 20:15 è partito un treno che è arrivato a Gemona alle 20 e 45. Da qui la rabbia dei viaggiatori che da mercoledì a ieri si sono visti sopprimere un treno al giorno delle 7 e delle 7:30. Da tempo, il comitato porta avanti una battaglia anche per i costi del biglietto: in pratica, si trovano a dover pagare una maggiorazione del 30\% sugli abbonamenti (7 euro in più su un abbonamento mensile ordinario da 43 euro), prevista per le tratte lunghe oltre i 30 km, quando il percorso ferroviario Gemona-Udine è inferiore a quella lunghezza. In realtà, la maggiorazione è giustificata sulla tratta stradale che di fatto è superiore ai 30 km, ma vale solo per chi sceglie di utilizzare anche il bus. Sette euro in più al mese, sono oltre 80 euro all’anno per circa 300 pendolari che giornalmente percorrono la tratta Gemona-Udine. Tra disservizi e troppi costi, il Comitato si prepara a far battaglia: «Chiediamo – dice ancora Palese – che il biglietto diventi facoltativo, e ora abbiamo deciso di presentare un nuovo esposto a Trenitalia e con il 1. gennaio di valutare la possibilità di fare causa con la class-action attraverso il Codacons. Rispetto agli avvenimenti di giovedì sera, vogliamo i nominativi dei responsabili perché in quel caso si tratta di una mancata erogazione di un servizio. Inoltre siamo intenzionati a chiedere un incontro con i vertici regionali di Trenitalia e con l’assessore regionale Riccardo Riccardi».