L’Intesa dei consumatori ritiene che la nuova Finanziaria presentata dal Governo presenti alcune pecche: innanzitutto la mancanza di riforme strutturali (ad esempio la riforma della rete di distribuzione dei carburanti, aumento dei poteri dell’Antitrust, modifica del reato di aggiotaggio affinchè parta da livelli più bassi) finalizzate ad aumentare la concorrenza nei settori più disparati che consentano di ridurre i prezzi praticati al dettaglio, ma anche una sensibile diminuzione delle tariffe obbligatorie come l’rc auto. Misure indispensabili in questo periodo storico per combattere l’inflazione difendere i cittadini.
Riguardo all’IRPEF, l’Intesa giudica positivamente il fatto che gli sgravi siano rivolti alle classi sociali medio-basse, tuttavia ritiene che col nuovo sistema qualcuno, anziché guadagnarci, potrebbe rimetterci; per determinare le nuove deduzioni i contribuenti dovranno affrontare complicati calcoli matematici.
Infatti, per non rischiare di dover pagare in più rispetto all’ultima dichiarazione dei redditi e continuare a pagare con la vecchia IRPEF, bisogna fare un doppio conteggio per sapere se la nuova IRPEF è conveniente o no, con raddoppio delle probabilità di incorrere in errori.
Torna così di moda il modello lunare, in aperta contraddizione con le promesse di semplificazione che la nuova IRPEF avrebbe dovuto portare.
Inoltre nel merito, ci troviamo di fronte ad una diminuzione delle tasse del tutto risibile. Per un cittadino con un reddito medio di ? 15.000 si avrebbe l’1,7% di risparmio. Insomma quattro soldi per poter forse ( visto i prezzi ) comprare qualche kilogrammo di mele in più al mese. E tutto ciò in concomitanza con operazioni di tagli alla scuola, alla sanità ed agli enti locali che anche loro ridurranno inevitabilmente i servizi sociali per i cittadini. Ben altro si doveva fare a partire da una seria politica economica di lotta all’inflazione basata sulle modernizzazioni dei settori dei servizi pubblici che hanno tariffe (elettricità, gas, acqua, assicurazioni) tra le più alte in Europa, ed interventi strutturali al sud per un suo decollo produttivo.