E` quanto assicura il premier Silvio Berlusconi, che in una nota di Palazzo Chigi, diffusa mentre si trova in Giappone per il G8, garantisce l`ampliamento della base dal Molin. Ma gli fa eco il comitato del`No`: “Non ci interessa. Attendiamo l`ordinanza del Tar del Veneto che ha già accolto la sospensiva“. E per il sindaco di Vicenza, Achille Variati, le dichiarazioni del premier “non aggiungono nulla di nuovo a quanto sapevamo. Si andrà avanti per arrivare alla consultazione popolare“. Berlusconi dice, nel comunicato, di ritenere “utile ed opportuno ricordare a tutti il dovere di rispettare gli impegni internazionali liberamente assunti dall`Italia e ribaditi nel corso degli anni da Governi di diversa maggioranza politica“. “Tanto più è necessario questo richiamo – sottolinea il premier – di fronte ai tentativi di alimentare false aspettative sulla possibilità di rimettere in discussione una decisione già presa e pertanto irreversibile“. Berlusconi quindi ribadisce che il Governo “è deciso ad adempiere agli impegni assunti nei confronti degli Stati Uniti“. E lo farà “ovviamente nel rispetto delle regole dell`ordinamento interno ed osservando tutte le procedure necessarie“. A nessuno, conclude il presidente del Consiglio “può essere consentito di mettere in gioco il prestigio e la stessa credibilità dell`Italia sul piano internazionale“. Immediata la risposta di Olaf Jackson, esponente del presidio permanente “No Dal Molin“ che avverte: “Quello che dice Berlusconi non ci interessa. Noi andiamo avanti sulla nostra strada“. Jackson puntualizza quindi: “noi attendiamo l`ordinanza sul merito del Tar del Veneto, che ha già accolto la sospensiva per l`ampliamento della base. Le parole di Berlusconi sembrano voler condizionare gli organi della magistratura“. E martedì ci sarà la riunione del consiglio comunale che dovrebbe esprimersi sul referendum; sarà presentato un ordine del giorno che chiederà al consiglio di dichiararsi contrario al progetto. Alle parole del premier replica anche, Piero Fassino, titolare degli Esteri nel Governo ombra del PD: “Credo che la soluzione migliore sia quella indicata dal sindaco di Vicenza: si faccia un referendum, e sulla base di un esito che accerti qual è esattamente la volontà dei cittadini di Vicenza si prendano le decisioni necessarie“. E Marco Rizzo, del Pdci, ribadisce: “Era giusto essere fermamente contrari quando governava Prodi lo è altrettanto adesso che governa Berlusconi“. A Fassino e Rizzo fa eco il vice presidente vicario del Pdl alla Camera, Italo Bocchino: “probabilmente dimenticano che Prodi aveva già dato e scritto un ok alla base“. E ribadisce la necessità di rispettare gli impegni internazionali assunti dall`Italia. Lo scorso 20 giugno, il Tar del Veneto aveva bocciato il raddoppio della base, accogliendo il ricorso presentato nel settembre 2007, con aggiunte successive, dal Codacons Veneto e dall`Ecoistituto Alex Langer di Mestre. L`ordinanza del Tar è stata accompagnata dalla considerazione che “nessuna traccia documentale di supporto è stata riscontrata“ sull`atto di consenso “presentato dal Governo italiano a quello degli Usa, espresso verbalmente nelle forme e nelle sedi istituzionali“.