I commercianti milanesi ci sperano. Natale rappresenta l’ultima spiaggia per chiudere con un po’ di sollievo un 2008 nerissimo. Partito lo scorso inverno con una stagione di saldi debole, proseguito con una primavera piovosa che ha penalizzato il settore moda e con un autunno segnato dalla crisi, il 2008 sarà ricordato come uno dei più negativi degli ultimi 20 anni. Eppure, le prime vetrine in centro tentano di offrire un’immagine ottimistica. «Un buon dicembre non compenserà le perdite subite negli scorsi mesi, ma darà una boccata d’ossigeno», spiega il vicepresidente dell’ Unione Commercio Renato Borghi. Secondo Confcommercio, la crisi finanziaria si farà sentire ridimensionando i consumi di cibi di fascia alta e di doni ricercati. A Milano si prevede una sostanziale tenuta delle vendite della tradizione natalizia, dagli addobbi ai presepi, alla cena e ai dolci tipici. Ma si non rinuncerà alle vacanze, per le quali, secondo le agenzie di viaggio, i meneghini sono pronti a indebitarsi pur di non dovervi rinunciare. Secondo Adusbef, sarà un Natale nerissimo sul fronte dei consumi «destinati a calare del 7,9% perché almeno 3 famiglie su 4 taglieranno le spese». E le tredicesime saranno investite per il 75% in tasse, bolli, canoni e mutui. E il Codacons chiede ai piccoli negozi di abbassare i prezzi del 20% se non vogliono continuare a perdere clienti a favore della grande distribuzione.