ROMA – Un settembre ancora caldo sul fronte inflazione. L`allarme di “Mister Prezzi“, il garante Antonio Lirosi, arriva nel giorno dell`ennesimo scontro sul tema dei carburanti, che coinvolge e mette dalla parte degli utenti il ministro della Funzione pubblica. Un Renato Brunetta duro, estremamente critico con i mancati adeguamenti al ribasso dei listini di benzina e gasolio: “Non ci può essere asimmetria temporale tra aumenti e riduzioni della materia prima e del prezzo finale: qualsiasi giustificazione – dice Brunetta – è un imbroglio“. Nel mirino anche stavolta, ci sono i petrolieri e l`Unione Petrolifera che, a stretto giro di posta, replica alle associazioni dei consumatori rimandando senza troppi complimenti al mittente le accuse. Sul tema interviene il ministero dello Sviluppo economico che però di fatto assolve le compagnie petrolifere imboccando così la strada del muro contro muro all`interno dell`esecutivo. “I prezzi attuali di benzina e gasolio – spiega in sintesi il dicastero guidato da Claudio Scajola – appaiono sostanzialmente allineati a quelli di aprile-maggio“. Antonio Lirosi, dal canto suo, mette in guardia sul timido segnale positivo mostrato dalla corsa dei prezzi ad agosto. L`inflazione, infatti, “resta un`emergenza“ perché in questa fase “pesa su qualunque previsione l`incognita dell`andamento delle quotazioni internazionali del greggio e delle altre materie prime“. E settembre potrebbe rivelarsi “un mese critico: per questo occorre mantenere alto il livello di guardia“. Il monito deriva da un`analisi dell`ondata di rincari che sta toccando molti beni di prima necessità . Mister Prezzi, ad esempio, fa notare come negli ultimi tempi il prezzo del pane “sia sceso dal +13,3% di maggio al +12,9% di luglio fino al +12,1% di agosto con una variazione congiunturale negativa dello 0,8“. Un “buon segnale“ che, al contrario, non riguarda la pasta, che continua “ad aumentare anche mese su mese“. Ma in prospettiva, secondo Lirosi, una volta superato l`ostacolo di settembre, che può risultare particolarmente critico in termini di tasso tendenziale, “allora potremmo ragionevolmente aspettarci un andamento decrescente del tasso di inflazione nella parte finale dell`anno“. Ma i consumatori restano molto scettici su un possibile aggiustamento al ribasso, per colpa anche del petrolio. “La mancata riduzione del prezzo della benzina, significa su base annua una stangata aggiuntiva di 90 euro ad automobilista“ afferma l`associazione Codacons. Che chiede al governo dei provvedimenti urgenti. Su tutti “inviare la guardia di finanza in tutta Italia per controlli a tappeto dei distributori“. Alle polemiche sui listini replica, infine, l`Unione petrolifera con una nota molto dura. L`Up parla di “scontate ed ormai trite e ritrite dichiarazioni delle associazioni dei consumatori che chiedono riduzioni del prezzo della benzina di svariati centesimi di euro basandosi su calcoli e dati di fantasia senza invece dar conto dei reali andamenti delle quotazioni internazionali dei carburanti e dell`andamento del cambio euro-dollaro“.